Lunedì 01 Agosto 2016 16:26 |
“Se non cambia, il PD è l’anticamera di un partito estinto”. Gianni Cuperlo lo ripete senza esitazioni. Di quel partito, o meglio della sua minoranza, è uno dei dirigenti più importanti. Misura la forma delle parole ma non rinuncia al peso dei contenuti: “In questo momento – dice – è utile anche essere impietosi. Non si tratta di remare contro, ma neppure si può nascondere la polvere sotto il tappeto”. “Io avevo invitato a una riflessione già dopo le Regionali dell’anno
passato. In Veneto avevamo perso il 68% dei voti delle europee, in Toscana avevamo lasciato 450 mila voti, in Campania 430 mila. Poi sono arrivate le Comunali. Colpisce la rapidità con cui è stata archiviata la qualità della sconfitta: nel voto c’è stata una reazione persino di rabbia di un pezzo del nostro elettorato. Hanno scelto di votare “contro” di noi. Contro il governo, il premier, il PD”. Che dire? Probabilmente ha ragione Cuperlo. Noi cerchiamo sempre di capire le ragioni degli altri, anche quando non coincidono con le nostre. Ma ci sarà pure una ragione in questo calo di consenso, che fa dire a Cuperlo che il PD non c’è più, o almeno non c’è più un partito della sinistra come essa era storicamente intesa. Nessuno può eludere una riflessione sulla ragione del calo del consenso. Proviamo a suggerirne un paio noi, di ragioni, tutte legate al quel vanto del PD, che si definisce “partito del cambiamento”: primo, la “deforma costituzionale” con un referendum autunnale che probabilmente abbatterà sul PD una caterva di NO al cambiamento della Costituzione democratica e repubblicana; secondo, “la deforma dell’autonomia” con le sciagurate proposte legislative di fusione dei Comuni per incorporazione o per fusione obbligatoria sotto ricatto che, a furia di cambiamenti, farà venire a comandare a casa nostra loro compagni forestieri. Sono due argomenti forti, intorno a cui il PD “deformatico” arzigogola da tempo testardamente invocando il "cambiamento" con le "riforme" che per noi sono "deforme". E’ sicuro Cuperlo che non c’entrino niente, queste due ragioni, con il calo di consensi, che gli fa dire che il PD non c’è più?
da montenovonostro |