Provincia_Ancona.jpg

Login

Chi è online

 586 visitatori online

Utenti registrati Online

No
Home Comunità montenovonostro Dall’Europa: Altro che accoglienza e integrazione
Dall’Europa: Altro che accoglienza e integrazione PDF Stampa E-mail
Mercoledì 07 Settembre 2016 16:01

Dall Europa Altro che accoglienza e integrazione   Costerà due milioni di sterline il muro che Londra ha annunciato di voler costruire lungo l’autostrada che arriva al porto di Calais, in Francia, dove da anni si raccolgono in un campo profughi i migranti che fuggono dall’Africa e dal Medio Oriente per tentare di raggiungere la Gran Bretagna a bordo di camion. Il muro dovrebbe essere completato entro la fine dell'anno, mentre in Austria è stato raggiunto l'accordo di governo per lo stop alle richieste d'asilo, l’avvio di respingimenti in “Paesi sicuri” e l’utilizzo fino a 2.200 soldati per controllare i confini. Molti altri paesi hanno eretto muri ai confini, ora e nel passato, anche più remoto. Vediamo intanto dove sono, nella mappa pubblicata dal giornale inglese The Economist. Ma servono davvero i muri? Gli imperatori cinesi fecero costruire la Grande Muraglia nei secoli con enorme dispendio di energie umane e risorse economiche per proteggersi dai popoli del Nord. Alla fine non servì a nulla: i mongoli arrivarono lo stesso e si insediarono a Pechino. Lo stesso accadde per il Limes romano, una barriera difensiva ideata per bloccare i barbari. Come andò a finire lo sappiamo tutti. In tempi più recenti i francesi, dopo la prima guerra mondiale, eressero la Linea Maginot in funzione antitedesca. Nel 1940 i carri armati del Terzo Reich la aggirarono, rendendola totalmente inutile e costringendo la Francia alla resa. Nel 1961 il regime comunista della Germania Est, la DDR, innalzò la “Barriera di protezione antifascista”, passata più prosaicamente alle cronache come il Muro di Berlino. Protesse veramente il regime? Le immagini di berlinesi in festa che picconavano nel 1989 il Muro rimasto “orfano” dei mitra dei soldati, sono fra le più significative. L’esperienza storica è lì a dircelo: i muri sono, alla distanza, inutili. Servono però a trasmettere un’idea di sicurezza, sono simboli di arroccamento, chiusura, svolgono essenzialmente una funzione psicologica propagandistica. Sono una strizzata d’occhio alle paure delle popolazione, all’allarme generato dai barconi di disperati che le televisioni ogni giorno mostrano in arrivo dal Mediterraneo. E così la “risposta militare” sfrutta il vuoto della politica. E’ una reazione miope, alla lunga sicuramente inefficace. Ma se manca la risposta politica capace di circoscrivere il problema profughi alle sue dimensioni reali e di operare attivamente dove i problemi si pongono in Africa e Medio Oriente, quella di erigere sbarramenti, di chiudersi nella “fortezza” sembra l’unica soluzione in campo, con i movimenti xenofobi che diventano ogni giorno più aggressivi. Ecco, il problema è questo: all’immane fenomeno del movimento migratorio mondiale verso l’Europa manca una risposta chiara: l’Europa non sa cosa fare, tentata fra gli arroccamenti neo-razzisti e le ebeti politiche accoglienti neo-socialiste. Ha torto la Gran Bretagna che erige un nuovo muro, ma ha torto anche Renzi che si ostina a non vedere la trabordante drammaticità di un fenomeno che larga parte della popolazione avverte ormai come una “invasione”. Ma non è baloccandosi fra questi due furbeschi (o stupidamente inutili) estremi in Europa che il problema verrà risolto, perché la radice del problema è altrove, è in Africa, è in Asia. Ed è un problema militare di sicurezza, ma anche economico e sociale. Il buonismo che predica l’accoglienza e l’integrazione è non solo miope perché non vede, ma anche stupido, perché non dà la soluzione. Quale accoglienza potrà mai essere compatibile con la difesa dei valori europei se l’integrazione sarà impossibile per i nuovi arrivati, che non possono né vogliono integrarsi, né è giusto costringere a rinnegare le loro culture originarie. E allora abbiamo due doveri, forse inconciliabili ma ineludibili, da tutelare: la sicurezza e la tranquillità delle popolazioni europee e la sicurezza e la tranquillità delle popolazioni africane e asiatiche. Ma non è in Europa che si garantiscono entrambi: è in Africa e in Asia che bisogna fare uno sforzo mondiale per rimuovere le terribili condizioni di paura e di miseria che spingono milioni di disperati a venirci ad invadere. E’ miope e stupido pensare che sradicando dal loro mondo popolazioni impaurite e affamate risolveremo il problema. Anche gli italiani sono stati migranti per secoli. Quando hanno smesso di migrare? Quando in Italia è arrivata la libertà, la democrazia e soprattutto il benessere. Quando smetteranno gli africani e gli asiatici di migrare? Quando non avranno più paura delle guerre, delle dittature e della fame. E se questo governo continuerà ad affamarci, la soluzione sarebbe quella di tornare a migrare nuovamente? O non è meglio far “migrare” il governo incapace? Dobbiamo quindi pensare a sconfiggere le paure e la fame a casa loro, per far cessare le migrazioni africane e asiatiche incontrollate e le invasioni a casa nostra. Costerà sacrifici, anche grandi e gravosi, ma non possiamo non farli, altrimenti l’invasione ci travolgerà. Con l’accoglienza e l’integrazione, in realtà si favorisce la “deportazione” degli “altri”, oltre che l’”invasione” dei “nostri”. Altro che accoglienza e integrazione.

da montenovonostro

 

Per aggiungere un commento devi registrarti.

Ultimi commenti

  • Ostra Vetere: Circolano strane voci clamorose sul futuro del Comune

    montenovonostro 05.05.2013 12:48
    Cosa sta succedendo in paese? montenovonostro
     
  • Marche: Ma quanto incassa un burocrate in regione?

    scelpo 05.09.2012 15:55
    Per essere di sinistra guadagna più di trenta pensionati sociali messi insieme. Complimenti che ...
     
  • Marche: L’Assemblea legislativa aveva approvato misure di contenimento della spesa

    capra 02.09.2012 21:26
    Ma del Contidino, no?
     
  • Marche: L’Assemblea legislativa aveva approvato misure di contenimento della spesa

    ApiK 01.09.2012 21:30
    Di chi è la colpa se il bove è fuggito?
     
  • Marche: L’Assemblea legislativa aveva approvato misure di contenimento della spesa

    scelpo 31.08.2012 18:13
    Ma non serve chiudere la stalla quando il bove è fuggito.