Senigallia: Aridàtece almeno la nostra RSA, che è meglio, và |
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Lunedì 19 Settembre 2016 16:20 |
“Più siamo grandi, più siamo forti”, gridavano e gridano in coro i sinistri cantori del cambiamento a tutti i costi. “Bisogna cambiare, bisogna cambiare” rispondono in coro gli sfegatati clacchisti. “L’unione fa la forza”, sentenzia imperterrito il sinistro politico di turno. “Fusione, fusione, fusione”, acclamano instancabili i fanatizzati di turno. “Con l’unione, l’aggregazione, la fusione che fa la forza, risparmieremo fior di milioni e avremo servizio migliori e più efficienti, più vicini ai bisogni della gente” assicura qualche mezza calzetta mai
paga di portare il suo contributo di ebete consenso al “mucchio” delle promesse fantasmagoriche di una classe politica visionaria e inconcludente, troppo presa a saccheggiare il bene comune e il consenso del popolo. E’ da anni che ascoltiamo questa solfa. E meno è vera e più la ripetono imperterriti e impudenti, perché ancora impuniti. Non è vero niente. Ci hanno preso in giro per lustri e ancora continuano, tanto non cambia niente. E giù a riformare, anzi “deformare”, da ULSS a USL, da ASL ad Asur, da Area Vasta a chissà cos’altro. Ne abbiamo visto di cotte e di crude in questi ultimi trenta anni. Ci hanno soppresso l’Ospedale che avevamo da più di 650 anni, “Perché verrà meglio”, assicuravano. E ci avevano lasciato solo un pezzo di servizi sanitari, la cosiddetta RSA solo per poter andare a morire vicino casa. Ma poi ce l’hanno tolta, “Perché verrà meglio”, continuavano ad assicurare. E la stessa cosa l’hanno combinata con tanti altri servizi e strutture pubbliche, “Perché verrà meglio” continuano ancora a blaterare. Noi abbiamo smesso da tempo di credere alle loro fandonie: non è vero niente, non è venuto meglio, ci hanno tolto tutto, non c’è rimasto più quasi niente, dal tutto che avevamo. E’ venuto meglio? Non ci pare. Anzi. Hanno “deformato” tutto, lasciando le briciole e forse nemmeno quelle. Intanto, però, arrivano, sebbene ancora flebili e isolate, le prime clamorose smentite alle burbanti promesse e alle sinistre fanfaronate. E’ dei giorni scorsi il comunicato del “Tribunale del Malato” di Senigallia che dice: “Senigallia, sanità: oltre 1300 segnalazioni al Tribunale del Malato. Mancano posti letto, macchinari e personale. Solazzi: "Non voglio fare allarmismo, ma le problematiche sono tante". Pare che manchino posti letto nel reparto di medicina, dove il medico diventato ora primario non è stato sostituito; dottori che mancano anche nei reparti di cardiologia (dove non si possono prendere nemmeno le prenotazioni degli esami) e radiologia. Manca la risonanza magnetica, la diagnostica toracica è ferma da mesi, la tac funziona a singhiozzo e dei due ecografi promessi si sono perse le tracce. E poi una serie di banalità che diventano però gravi disagi: come l’ascensore fermo da quattro anni a odontostomatologia; o al poliambulatorio dove due sono fermi e quello più vecchio ogni tanto si blocca. Per non parlare poi delle poche sedie a rotelle: più di quattro mesi per averne una in fisiatria. Questo è il “meglio” che ci avevano promesso e che non è venuto mai. Non c’è più niente a Montenovo e non c’è niente di meglio nemmeno a Senigallia, dove ci costringono ad andare a pietire diritti e servizi ormai al lumicino e anche di meno. Aridàtece almeno la nostra RSA, che è meglio, và.
da montenovonostro |