Certo che assistiamo con molta attenzione alle vicende di questi giorni che travagliano i due Comuni chiamati a decidere sulla fusione per incorporazione di Morro d’Alba a Senigallia e trepidiamo per la libertà autonomistica del Comune collinare. Trepidiamo perché, schierati da sempre contro ogni fusione (sia nella forma per incorporazione che nella forma obbligatoria sotto ricatto), temiamo di fare la stessa fine anche a Montenovo. Capirai, con l’amministrazione che abbiamo c’è da temere il peggio. Capace, anche questa come quella di Morro d’Alba rette entrambe da compagni, di correre a braccia larghe incontro all’annichilimento istituzionale? Con i nichilisti di ieri e forse anche di oggi, molte cose lo lasciano temere. Basta vedere come hanno ridotto il Comune. E quindi sosteniamo il “Comitato per il NO alla fusione” sorto nelle scorse settimane a Morro d’Alba, che tenta di salvare l’autonomia del Comune. Lo guida una ex sindaco di sinistra, Daniela Chiappa, cui va tutto il nostro sostegno. Oggi però, pur in mezzo alla burrasca che si sta scatenando, apprendiamo un’altra buona notizia: è sorto un altro “Comitato per il NO alla fusione” anche a Senigallia. "Da qui alla data del referendum faremo incontri fra i cittadini per spiegare le ragioni del no e dire come, a partire dal decimo anno, le tasse aumenteranno in caso di fusione", hanno dichiarato quelli del Comitato. Non sono più soli i morresi, quindi, anche altri senigalliesi si schierano per il NO. Grande è quindi la nostra soddisfazione, se c’è chi dice NO a invadere Morro d’Alba anche a Senigallia.

da montenovonostro