Roma: No alle Olimpiadi del mattone con le bollette delle tariffe sempre più salate |
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Mercoledì 21 Settembre 2016 16:18 |
Sbatte la porta e se ne va il presidente del Coni Malagò, irritato dal ritardo della neo-sindaco di Roma Virginia Raggi, che l’ha fatto attendere troppo. Lui è un uomo impegnato, mica può perdere tempo con un sindaco qualunque. L’incontro riguardava le Olimpiadi che si terranno fra otto anni, non più a Roma e forse nemmeno in Italia. Sarà un gran male, se non si terranno a Roma e forse nemmeno in Italia? Non sappiamo. Quando il problema si era posto nel 2012, quattro anni fa, l’allora presidente del consiglio dei Ministri Mario Monti aveva bloccato l’iniziativa perché, diceva, «Non ci sentiamo di prendere un impegno finanziario che potrebbe gravare in misura imprevedibile sull'Italia nei prossimi anni», sottolineando che in una situazione di difficoltà per il Paese il governo non pensa «sarebbe coerente impegnare l'Italia» in una operazione che «potrebbe mettere a rischio i denari dei contribuenti». Era il martedì 14 Febbraio 2012 e tutta la politica, PD in testa, applaudiva alla decisione di Mario Monti. Oggi le cose sono peggiorate, ma il PD fa finta di non
accorgersi e accusa la Raggi, che dice "no" alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024, esattamente con le stesse motivazioni di Monti del 2012. Ma al PD non va più bene. Adesso è all’opposizione e ogni argomento è buono per criticare. Noi non siamo così: criticare va bene quando ci sono motivi per farlo, non solo quando amministrano gli altri. Il PD, invece, ritiene che gli altri sbaglino sempre e che, per contro, i suoi rappresentanti abbiano sempre ragione, sia quando dicono una cosa che, poco dopo, se dicono l’esatto contrario. Come con il referendum costituzionale che quando le “deforme” voleva farle Berlusconi si opponeva durissimamente, mentre oggi che le “deforme” le vuole fare Renzi la coerenza la lascia solo alla minoranza. Sulle Olimpiadi non siamo in grado di giudicare, ma a lume di naso ci pare che non siano fuori luogo né le motivazioni di Monti di quattro anni fa, né le motivazioni della Raggi oggi. Sappiamo però cosa dice l’Abusdef, l’associazione dei consumatori, che cita un recente studio della Oxford University, secondo cui quasi tutte le edizioni dei giochi olimpici, oltre a portare debiti, hanno visto raddoppiare il preventivo iniziale di spesa in media di un + 176%. Un caso di scuola furono le Olimpiadi di Montreal, nel 1976: i costi – inizialmente stimati in 250 milioni di dollari – lievitarono fino a ben oltre i due miliardi, e nel maggio del 1976 il governo locale introdusse una tassa speciale per ripagare i debiti, in particolare per la costruzione dello stadio olimpico. La tassa era ancora presente trent’anni dopo la fine dei Giochi e i debiti vennero pagati integralmente solo alla fine del 2006. Allora al PD vorremmo dire: come mai davate ragione a Monti quattro anni fa e date oggi torto a Raggi? Non è che con i Giochi Olimpici fate come con le tasse a Montenovo, che dite di aver abbassate, ma le bollette delle tariffe sono sempre più salate? Se è così, potrebbe venire in mente a molti di dire con la Raggi: No alle Olimpiadi del mattone con le bollette delle tariffe sempre più salate.
da montenovonostro |