Leggiamo dalla stampa locale che: “I sindaci di Senigallia e Morro D’Alba Mangialardi e Cinti hanno presentato il 22 settembre a Palazzo Raffaello, al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli il progetto di fusione dei due Comuni. “Un progetto innovativo – ha commentato Ceriscioli – un esempio per molti altri enti che vogliono realizzare la fusione. Un percorso di qualità che punta a potenziare i servizi ai cittadini tutelando l’identità forte dei municipi. La nuova governance, infatti, mantenendo la municipalità di Morro D’Alba, preserva tutti i servizi di sportello amministrativi, sanitari, sociali, anagrafici, ecc. vicini ai cittadini”. Noi siamo di tutt’altro parere. Quel “mantenendo la municipalità” ci spaventa. A parole e parolone inducono la gente all’equivoco: “municipalità” sarà solo la sede decentrata del Comune sì, ma non più “di” Morro d’Alba, bensì solo “a” Morro d’Alba, perché il Comune sarà solo di Senigallia. Non ci sarà più il Comune “di” Morro d’Alba né “a” Morro d’Alba, ma solo la “municipalità”, cioè le quattro mura dove verrà a comandare un amministratore forestiero. Quello che ci spaventa ancora di più è l’espressione del sindaco morrese. Invece che difendere l’autonomia municipale, come hanno fatto per secoli e secoli i suoi predecessori, ci rinuncia volontariamente su due piedi oggi, sorridendo a quel modo. Secondo noi c’è poco da ridere. E nemmeno da sorridere. C’è solo da piangere Lacrime di Morro d’Alba.

da montenovonostro