Senigallia: Magari potesse addentare l’osso Morro d’Alba |
|
|
|
Martedì 27 Settembre 2016 18:11 |
Mentre cresce l’opposizione morrese all’incorporazione di Morro d’Alba in Senigallia, perdendo l’autonomia comunale per diventare ultima frazione senigalliese, di tutt’altra idea sono larga parte dei partiti e dell’opinione pubblica a Senigallia: magari si potesse addentare l’osso, perché, da che mondo è mondo, il pesce grosso ha sempre mangiato il pesce piccolo. E anche in questo caso il pesce “grosso” non si risparmia. Avremmo voluto scrivere “grande” anziché “grosso”. Ma non è “grande” il pesce senigalliese: è solo “grosso” e
non ci va tanto per il sottile. Se fosse stato davvero “grande” avrebbe dovuto usare giudizio e moderazione, pesare bene la situazione e riconoscere i diritti di sopravvivenza del pesce “vittima” designato. Ma mentre non ci stupisce più, ormai, la “grossolanità” ideologica degli aderenti al “partito deformatico” irrimediabilmente schierati a imporre il “peso” della loro prevalenza, ci stupisce l’analoga “grossolanità” degli aderenti alle altre formazioni politiche anche di minoranza che avrebbero potuto supplire al loro infimo “peso”, almeno con la loro “qualità”. Ecco, qui si ripropone la distinzione fra “grosso” e “grande”, fra “peso” e “qualità”. Se non fosse per la encomiabile eccezione della “grillina” Martinangeli che, votando contro il progetto di fusione ha fatto emergere bene la differenza che passa fra il “peso grosso” degli altri e la “qualità grande” dei suoi ragionamenti, che condividiamo in pieno, avremmo potuto chiudere qui il discorso, commiserando dolorosissimamente le prospettive prossime venture per il Comune collinare. Ma già questo suo “distinguo”, insieme alla nascita del Comitato senigalliese per il NO alla fusione, ci lascia sperare in una prospettiva diversa anche per noi. Non dobbiamo infatti dimenticare che la partita che si gioca fra Morro d’Alba e Senigallia non è altro che una puntata di una telenovela dolorosa che, prima a poi, andrà a colpire anche Montenovo. E’ questo il motivo per cui abbiamo criticato a suo tempo la fusione di Trecastelli e per il quale critichiamo ora l’incorporazione di Morro d’Alba. E tremiamo per noi, perché sappiamo bene che con il PD, con questo PD, non c’è verso di far capire le cose se prima non sbatte la bocca. E speriamo che ce la sbatta proprio, il prossimo 23 ottobre al referendum sull’incorporazione, così la smette di sognare che magari potesse addentare l’osso Morro d’Alba.
da montenovonostro |