Senigallia: Non per quella che vorreste imporci voi con la fusione |
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Venerdì 30 Settembre 2016 16:02 |
Esce allo scoperto la Lista Civica di maggioranza “Vivi Senigallia” che vuole sottolineare l’importanza di recarsi alle urne domenica 23 ottobre invitando a votare SI’ al referendum sulla fusione per incorporazione di Morro D’Alba nel Comune di Senigallia. Non vede l’ora, la lista che sostiene il sindaco PD Mangialardi, di fare un sol boccone del Comune collinare, inglobandolo e sottomettendolo. E lo fa con argomenti che ci ricordano quelli usati dalla volpe nella favola di Pinocchio, che invitava il tapino a piantare gli zecchini d’oro in terra nel Campo dei Miracoli, da cui sarebbe poi nato un albero gigantesco carico di monete luccicanti. Dice infatti la Lista “Vivi Senigallia” che “La fusione dei due comuni è un progetto innovativo che punta a potenziare i servizi ai cittadini, tutelando l’identità forte dei municipi. Morro D’Alba, infatti, manterrà tutti i servizi di sportello amministrativi, sanitari,
sociali, anagrafici. Soprattutto, i vantaggi derivanti dalla fusione saranno evidenti in maggiori entrate e minori spese con un’ottimizzazione dei servizi offerti, ed andranno direttamente alla popolazione”. E chi più ne ha più ne metta. Arriverà il paese del Bengodi. Eccòme no. Basta adoperare i paroloni giusti come “progetto innovativo”, che poi sarebbe il “cambiamento” cui bramano fortissimamente quelli del PD, ma “innovativo” suona meglio. E poi assicura di “potenziare i servizi ai cittadini”. Ma perché? Non si potrebbero potenziare ugualmente senza invadere un altro Comune? Eccom’è che finora il sindaco Mangialardi non li ha “potenziati”, visto che è “tanto bravo” da essere rieletto contro ogni previsione dopo i danni dell’alluvione? Aspetta di riuscire a farlo “tutelando l’identità forte dei municipi”? Per il PD la “tutela” sarebbe una conquista? Noi sappiamo che hanno bisogno di essere sottoposti a “tutela” i minori, gli svantaggiati, gli incapaci: così considerano i cittadini di Morro d’Alba? E poi parlano di “identità forte dei municipi”. Certo che li faranno, i “municipi”: saranno come i consigli di quartiere della grande città che sminuzza in tutte le frazioni le sue sedi decentrate, ma questi cosiddetti “municipi” non sono certo dei “Comuni” e giocano sull’equivoco fra “Municipi” e “Comuni”. Ma perché adoperare il plurale? Perché parlare di “municipi” e non di “municipio” se riguarda solo Morro d’Alba? E’ forse un lapsus freudiano perché già pensano di fare la stessa cosa sottomettendo anche altri Comuni? Magari anche Montenovo? No, non ci siamo. Non vogliamo finire invasi da Senigallia e sottomessi a loro. Non abbiamo bisogno di far venire a comandare a casa nostra un sindaco forestiero, ci basta e ci avanza quello che abbiamo, che vorremmo cambiare il prima possibile per il progressivo smembramento cui sta sottoponendo il nostro Comune a vantaggio dei vicini, ma vorremmo cambiarlo con un altro compaesano, eletto da noi e fra noi, non con un senigalliese, imposto dalla maggioranza di senigalliesi dopo che ci avranno fatto diventare senigalliesi per forza anche a noi, con la fusione obbligatoria o per incorporazione. Potrete forse convincere i morresi al “suicidio istituzionale” del loro “Comune”, altro che “municipio”. Ma non convincerete certo noi, che certo non siamo burattini come il Pinocchio vittima di qualche volpe troppo astuta, mentre siamo invece per la Libertà, per l’Autonomia, per la Giustizia. Nostra, non per quella che vorreste imporci voi con la fusione.
da montenovonostro |