Roma: Quando la nave affonda i topi scappano |
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Sabato 01 Ottobre 2016 16:16 |
Proprio così. A percepire immediatamente il rischio incombente sono gli abituè della sentina. Avvertono per primi il pericolo e se la danno a gambe levate cercando di salvarsi dal disastro imminente: “Quando la nave affonda i topi scappano”. E’ brutto l’aforisma, ma è così. Non ce ne voglia, quindi, il presidente emerito della Repubblica senatore a vita Giorgio Napolitano, se prendiamo in prestito dalla saggezza popolare consolidata questa frase forse un po’
irriguardosa, sebbene perfettamente calzante, comunque usata senza intenti offensivi. Perché è quello che sta avvenendo in Italia a proposito dell’ormai prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre, che sta prendendo una piega ben diversa da come lui, e soprattutto il suo pupillo “comandotuttoio”, capo del governo, capo del partito e capo di chissà cos’altro, avvertono che sta per accadere. Negli ultimi tempi Renzi si sta mangiando le unghie per aver personalizzato troppo il quesito referendario, fino a “minacciare” di andarsene, se gli italiani non faranno come lui vorrebbe. Così ci fanno i ragazzini piccoli, quando vedono la partita a palline volgere al peggio sfasciano la pista e raccattano le biglie, correndo a casa dalla mamma. Che in questo caso sarebbe il “mammo”, tanto ormai sta purtroppo andando di moda questa inversione di genere. Ma il “mammo”, cioè il genitore della “deforma” (ricordate, appena un po’ di giorni fa il frugoletto si era accaldato a dire che la “deforma” non era la sua, perché aveva un genitore nobile e cioè l’ex presidente Napolitano) che “non dorme da piedi”, ha le antenne ritte. Sente che qualcosa non va e non è più nemmeno “qualcosa”, ma molto di più: sente aria di naufragio. Eccolo allora che anche lui, insieme a tanti e tanti altri, temono che la nave renziana vada a picco e allora, giudiziosamente (?), molla gli ormeggi e prende le distanze. “Non si è partiti bene: si sono commessi molti errori che hanno facilitato la campagna del No - afferma ora il presidente emerito Giorgio Napolitano parlando alla scuola di formazione politica del PD - Se vince il referendum istituzionale, avremo la possibilità di tornare a rendere il Parlamento un luogo degno”, ha detto ancora Napolitano. “Tra decreti e fiducie - ha aggiunto - il Parlamento è stato ridotto uno straccio. Tutto questo può finire con questa riforma”. “Sì, Renzi ha capito. Ma il tempo conta, ed è tanto che persone si sono opposte alla riforma, perchè erano contro Renzi”. No, caro presidente emerito, a parte che uscite di questo genere ci sembrano ingenerose verso il suo protetto proprio a ridosso del referendum fino ad assomigliare più a uno sgambetto che a un sostegno, la gente non è contro il referendum perché è contro Renzi. La gente è contro il referendum perché è contro chi vuole deformare la Costituzione democratica e repubblicana, che non può essere manomessa né da smemorati, né da irresponsabili. La Costituzione è fondata sul sangue di tanti italiani che per essa sono morti, sacrificando tutto. Non uccidiamoli una seconda volta, con una “deforma” che manderebbe a naufragare la nave della democrazia e della libertà sugli scogli dell’oligarchia. Su questa nave ci stiamo tutti e vorremmo che continuasse a navigare in acque tranquille, ma se qualcuno vuole scendere con la coda fra le gambe si accomodi pure, senza i nostri rimpianti, perché quando la nave affonda i topi scappano.
da montenovonostro |