Dall’Europa: Ponti, muri e lucchetti |
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Mercoledì 05 Ottobre 2016 16:06 |
Il primo risultato tangibile della Brexit potrebbero essere le liste di proscrizione dei lavoratori stranieri: “Le aziende saranno obbligate a rivelare quanti lavoratori stranieri hanno in organico”. E’ una delle principali misure contenute nel piano del governo di Londra per “svergognare le società che assumono poco personale britannico”. Lo scrive in prima pagina il Times di Londra, riportando le parole del ministro dell’Interno Amber Rudd che martedì ha parlato alla Conferenza annuale di Birmingham
del Partito Conservatore. L’obiettivo: “evitare che migranti vengano assunti in posti di lavoro che potrebbero essere affidati ai cittadini britannici”. Nel suo discorso Rudd ha promesso anche di rendere più stringenti le norme alla base della concessione di visti agli studenti provenienti da Paesi extra-europei, allo scopo di ridurre il numero dei migranti da 327mila a 100mila l’anno. E subito si è scatenato un putiferio di critiche fin nell’interno del partito conservatore al potere. L’opposizione taccia apertamente il ministro di razzismo e xenofobia. E così sono state diramate parziali smentite, che in realtà smentiscono ben poco. La realtà è che, mentre c’è ci predica i ponti, c’è anche chi promette muri e lucchetti: questa è la realtà vera, con la quale l’Europa deve fare i conti, perché non è solo la Gran Bretagna a serrare le fila, sono tanti i paesi che innalzano muri e serrano lucchetti. E’ una gran brutta prospettiva, ma è questa. E con questa realtà, dura, forse ingiusta e ingiustificabile o addirittura disumana, che la politica deve comunque fare i conti. Ma davvero, non chiudendo gli occhi per non vedere l’immane migrazione di massa che travolgerà il mondo, bensì con iniziative serie ed efficaci, non a chiacchiere inconcludenti su ponti, muri e lucchetti.
da montenovonostro |