Dall’Italia: Che comico sarebbe se non facesse capriole inseguendo una banana? |
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Mercoledì 05 Ottobre 2016 16:09 |
Ma che triste spettacolo è l’Italia di oggi. Basta guardarsi un po’ in giro per vedere come è ridotta. Proprio male. Da piangerci su. Forse che potremmo sperare di risollevarci un po’ il morale con qualche spettacolo esilarante? Purtroppo no, nemmeno questo. I comici attualmente in servizio attivo non fanno più ridere. Ma tutti si danno un gran da fare per invadere il campo altrui e anziché prodursi in spettacoli faceti, udite udite, da un po’ di tempo in qua vogliono fare i seri, proclamando al colto e all’inclita la loro nuova serietà. Salvo Crozza, che almeno ancora si salva come comico continuando a fare il suo mestiere, gli altri comici attualmente in
servizio si dedicano ad altro. Vedi ad esempio Grillo e Benigni. Il primo fa politica fondando un partito nuovo, il secondo ha sempre fatto politica, ma sempre in un partito vecchio. E da vecchio comunista ha continuato la tradizione di seguire le idee di sempre, a difendere quella Costituzione democratica e repubblicana che continuava a definire “La più bella del mondo” particolarmente dopo che quel cattivone di Berlusconi (anche lui esperto in barzellette ridanciane, ma non solo) l’avrebbe voluta “deformare” qualche anno fa con l’introduzione del “presidenzialismo", contro cui tutti i comunisti di questo mondo gridarono compatti “No”. E no è rimasto anche per l’attardato compagno Benigni, per il quale la nostra Costituzione continua ad essere la più bella del mondo e guai a chi la tocca, promettendo di votare NO al prossimo referendum, fino a ieri. Perché ieri dovrebbe essere successo qualcosa e lo spericolato comico toscano si è accorto che il “comandotuttoio”, capo del partito, capo del governo e capo di chissà cos’altro, aveva già dato il “contrordine compagni”: la Costituzione si può, anzi si deve cambiare e poco importa se verrà ancora peggio dei cambiamenti berlusconiani. Era il comico Benigni, troppo preso ad ammucchiare milioni (di euro) che non aveva ancora capito il “contrordine”. Ma adesso che l’ha finalmente sentito ripetere, oplà, una piroetta ridanciana e il gioco è fatto. Con un sorriso a sessantaquattro denti e uno spalpettìo di ciglia si giustifica: “La nostra è la Costituzione più bella del mondo, ma si può cambiare”. E ancora: “al Referendum bisogna votare sì, il no peggio della Brexit”. Perché adesso è diventato moderno e non è più bolscevico. E poi perché qualcuno maligna sul nuovo succoso contratto che starebbero per firmargli nella renziana RAI. Nessun pudore, nessun rimpianto, nessun senso di colpa per aver cambiato idea: che comico sarebbe se non facesse capriole inseguendo una banana?
da montenovonostro |