Ostra Vetere: Votare NO, affinchè a nessuno venga in mente di instaurare una “dittatura della maggioranza” |
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Sabato 08 Ottobre 2016 21:55 |
Manca ormai poco al referendum costituzionale del 4 dicembre nel quale gli italiani saranno chiamati ad approvare o bocciare la “deforma” della Costituzione che ha retto le sorti dello Stato in questi ultimi settant’anni, dopo le immani distruzioni di una guerra mondiale scatenata da un paio di giovani socialisti rampantisti, uno in Italia e un altro in Germania, che una ottantina di anni fa pensavano di conquistare il mondo intero e l’hanno precipitato invece nel fondo più basso e disumano di dolore e distruzione. Entrambi si caratterizzavano per
una visione nazionalista del socialismo radicale, populista, xenofobo, razzista e totalitario. Le loro storie personali sono tragicamente finite con i loro regimi, quello della Repubblica Sociale in Italia e quello del Nazional-Socialismo in Germania. Storie tragiche che hanno avuto sviluppi paralleli e coincidenti con le realtà politiche deboli e incerte degli anni immediatamente precedenti l’avvento dei due regimi nazional-socialisti, sbrigativisti e tirannici. L’uno e l’altro favoriti nella conquista del potere da due leggi: quella elettorale italiana, la cosiddetta “Legge Acerbo” dal nome del parlamentare proponente, che consentiva alla lista più votata e che avesse superato il 25% dei voti validi, di ottenere automaticamente i 2/3 dei seggi della Camera dei Deputati, eleggendo in blocco tutti i suoi candidati. L'attuazione di quella legge nel 1924 produsse risultati analoghi a quelli del Reichstag che votò i pieni poteri a Hitler nel marzo del 1933: un classico caso di "suicidio di un'assemblea rappresentativa". Queste due riforme fornirono ai rispettivi governi, italiano e tedesco, lo strumento principe – la maggioranza parlamentare – per introdurre, senza violare la legalità formale, le innovazioni più traumatiche e lesive della legalità statuaria sostanziale, svuotando le procedure elettorali e trasformandole in rituali confirmatori, da cui era esclusa ogni possibilità di scelta. Fu questo che consentì ai rispettivi partiti, che avevano raccolto appena il 25 % dei consensi, di ottenere la maggioranza assoluta dei seggi nel Parlamento Italiano e nel Reichstag tedesco. E quelle minoranze, diventate maggioranze con l’artificio di quelle leggi, soffocarono i diritti delle altre minoranze sia in Italia che in Germania, instaurando due feroci dittature. Che finirono come sappiamo, nonostante fossero nate “socialiste”, o forse proprio per questo. Questa è storia. Che non deve ripetersi, mentre tutto lascia pensare che ci stiamo incamminando verso una strada pericolosissima, come le premesse storiche ci fanno temere. Dedicheremo una nuova puntata di questa trattazione ai fatti attuali, ma già lo spauracchio storico evocato ci induce a votare decisamente NO al referendum del 4 dicembre, come, oltre a tutte le minoranze MS5-FI-Lega-FdI e SEL, giustamente faranno peraltro anche D’Alema, la CGIL, i partigiani dell’ANPI, il governatore pugliese Emiliano e buona parte della minoranza più sana del PD, affinchè a nessuno venga in mente di instaurare una “dittatura della maggioranza”.
da montenovonostro |