Cagliari: Eccòme no, anche presidento, assessoro, guardio |
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Mercoledì 12 Ottobre 2016 15:41 |
Ma senti te che cosa si deve patire: il nuovo tormentone “politically-correct”. Già non ci piace per niente che il mondo politico faccia sempre più uso dell’inglese con lo scopo nemmeno dichiarato di non farsi più capire dal popolo nostrano. E adesso, sotto la spinta della moda sinistra di voler introdurre neologismi anche all’italiano, si rasenta addirittura il ridicolo. In Sardegna, governata dal PD, una legge impone
il femminile: sull'isola il linguaggio di genere nelle istituzioni diventa obbligatorio. Da oggi in tutti gli atti ufficiali della Regione le donne in ruoli istituzionali saranno chiamate con il termine femminile. Quindi sindaca, assessora e giù di lì, forse anche presidenta. Voglia di cambiamento la spunta e quando il PD non sa fare di meglio (e succede spesso) si gingilla con le civetterie. Ma per chi straparla di parità di genere fa un po’ specie che non colga anche l’altra faccia della medaglia. Se i nomi delle cariche istituzionali vanno declinate al femminile, per la parità di genere dovrebbero essere declinati anche al maschile. O no? Potremmo così avere al maschile anche le altre cariche che finora erano neutre: presidente, assessore, segretario, guardia. Chissà com’è che il PD ancora non ci ha pensato? Potremmo fare un altro “salto di qualità”: eccòme no, anche presidento, assessoro, guardio.
da montenovonostro |