Senigallia: Intanto facciano sapere quanto è costato il referendum e chi paga |
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Giovedì 27 Ottobre 2016 21:04 |
Come prevedibile, l’esito insperato del voto referendario a Senigallia innesca una furiosa polemica, quasi da tregenda. E’ una conseguenza certamente imprevista anche per i responsabili del gravissimo errore politico e istituzionale del maldestro tentativo di “invasione”, sconfessato e punito dal corpo elettorale. Talmente imprevista che gli stessi commenti a caldo del sindaco PD Mangialardi, del PD e dei Giovani Democratici che volevano imporre questa “deforma”, tardano ancora a metabolizzare, talmente convinti di avere
sempre e comunque ragione, nonostante la batosta. Ma è nella consolidata prassi di certa faziosità politica. Dice Mangialardi: “Le urne hanno dato un responso chiaro che accettiamo e rispettiamo serenamente, ma ribadiamo anche che si è persa una grande occasione per il territorio”. Non gli è chiaro: a perdere non è stata “una grande occasione”, ha perso lui, punto. Men che meno sembrano avvertire la reale portata del voto i circoli dei Giovani Democratici di Senigallia e della Vallesina che, seppure apprendono con amarezza l'esito negativo, ritengono anche loro che si sia persa una possibilità di sviluppo e di molteplici vantaggi. Per questo continueranno in ogni caso a sostenere i processi territoriali volti a semplificare la macchina amministrativa. No, non hanno proprio capito e si ostinano a dire che “se la Regione non sblocca la situazione, i due Comuni non potranno più attuare fusioni per la prossima decade: ciò comporterebbe gravi danni all'economia del Comune e dei cittadini morresi, mentre Senigallia si vedrà estromessa dai processi di fusione che, nei prossimi anni, potrebbero coinvolgere la vallata del Misa e del Nevola”. E certo, loro che sono sempre per il cambiamento vuoi che non pensino a cambiare anche le carte in tavola durante il gioco? Attenti ragazzi. Queste sono pratiche antidemocratiche da bari incalliti: le regole del gioco le hanno fatte i vostri, il popolo ha votato, l’esito va rispettato, punto. Intanto le opposizioni esultano e contrattaccano. Senigallia Bene Comune: " Un grazie di cuore ai cittadini di Senigallia che, con il loro voto, hanno dimostrato sensibilità verso una comunità, a noi culturalmente lontana, degna di rispetto per la sua identità e storicità. Grazie ai cittadini che hanno scelto il no". Per la Lega Nord di Senigallia la democrazia ha vinto contro l'arroganza ed il potere. Il Referendum voluto dal Sindaco Mangialardi, dal Pd di Senigallia e Morro d'Alba e' stato sconfitto dal popolo dei due paesi. Dal plebiscito del no il Sindaco Mangialardi dovrebbe presentare le dimissioni al prossimo consiglio comunale. Il M5S sull'esito della fusione: "No alle strategie dettate dagli amministratori. Altri tentativi di fusione per incorporazione tra un piccolo comune ed uno notevolmente più grande, avvenuti nelle Marche, sono già stati sonoramente bocciati dagli abitanti del comune più piccolo, come accaduto per Tavoleto e Mombaroccio, nel tentativo di fonderli rispettivamente in Urbino e in Pesaro e per Camporotondo di Fiastrone e Tolentino. A Senigallia e Morro D’Alba il NO è stato unanime e sarà, pertanto, di monito alle amministrazioni che hanno proposto il referendum". Forza Italia: "Bocciata la strategia oligarchica di Mangialardi, il sindaco se ne assuma le responsabilità". Senigallia ha detto un secco no al grottesco progetto di fusione, calato dall’alto dal Sindaco di Senigallia senza alcun coinvolgimento del popolo, unico sovrano del potere democratico. Lavoreremo, già nei prossimi giorni, per concordare con le forze politiche disponibili a una mozione di sfiducia al Sindaco da sottoporre al Consiglio Comunale. Nessuno che si sia ancora posto una domanda fondamentale e la poniamo noi: “quanto è costato ai contribuenti questo referendum e chi paga?”. La risposta per noi è chiara: devono essere chiamati a risarcire i costi incautamente profusi coloro che li hanno incautamente provocati: i due sindaci bocciati e il partito PD che ha testardamente insistito a provocare questo disastro. Intanto facciano sapere quanto è costato il referendum e chi paga.
da montenovonostro |