Morro d’Alba: Dopo la sconfitta l’ex sindaco socialista Franco Fava si dimette a metà? |
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Venerdì 28 Ottobre 2016 18:33 |
La clamorosa sconfitta al referendum che ha visto la schiacciante vittoria del NO contro la fusione del Comune porta le prime, insufficienti conseguenze. L’ex sindaco socialista di Morro d’Alba, Franco Fava, tra i maggiori sostenitori del progetto di annientamento del proprio Comune, si è dimesso. Ma solo a metà. Con una lettera che la dice lunga sulla insufficiente analisi del voto popolare, ha infatti scritto: “Io, sottoscritto Franco FAVA, rassegno con la presente le dimissioni irrevocabili da consigliere dell'Unione in rappresentanza della minoranza consiliare di Morro d'Alba”. Capito? Si dimette sì irrevocabilmente, ma solo dall’Unione dei Comuni di Belvedere Ostrense, Morro d'Alba e San Marcello. Quell’Unione intercomunale contro la quale aveva lungamente combattuto pur di
trascinare Morro d’Alba a Senigallia. E adesso si dimette affermando anche che: “Poiché il progetto - per il quale mi sono battuto negli ultimi otto anni e mezzo in tutte le sedi - è stato respinto dal voto referendario, ne traggo coerentemente le conclusioni. Chi perde — anche per una causa ritenuta giusta — va a casa! E' una questione che riveste caratteri etici, politici ed istituzionali”. E certo, conosciamo tanti altri esempi simili di molti che non vincono e si sfogano a demolire la pista raccattando le biglie per tornarsene a casa. E’ indispettito, Fava. E sbatte la porta. Ma solo a metà. Mica si dimette da consigliere comunale di quel Comune che avrebbe voluto rottamare e che invece lo ha sconfitto? Suvvia, completi l’opera. Si dimetta subito anche dal Comune, lui, il sindaco PD Cinti e tutti gli altri consiglieri comunali che volevano far scomparire quel Comune che lui, quando era sindaco, faceva pubblicizzare istallando decine se non centinaia di cartelli stradali direzionali per indicare agli incroci di tutte le strade di mezza provincia quale direzione prendere per svoltare verso Morro d’Alba, guadagnandosi per questo un severo rimprovero pubblico dall’amministrazione provinciale di Ancona poiché da sindaco non aveva alcuna competenza sulla segnaletica stradale nei territori fuori dal suo Comune. Chissà che adesso non vada in giro installando segnali stradali direzionali con la scritta "Senigallia"? E prima di sbattere di nuovo la porta anche a Morro d’Alba non dimentichi di rimborsare la sua quota parte di spese della tornata elettorale, che lo svolgimento del referendum ha incautamente imposto al bilancio comunale. Se è vero, come scrive lui, che chi perde va a casa, perché mai dopo la sconfitta l’ex sindaco socialista Franco Fava si dimette a metà?
da montenovonostro |