Dalle Marche: Dove ci porta lo sbrigativismo avanguardista degli irresponsabili sprovveduti |
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Lunedì 31 Ottobre 2016 16:20 |
Risveglio da tregenda, quello di ieri mattina. Non si è quietato l’urlo pauroso del terremoto che con un nuovo schiaffone ha completato l’opera distruttrice iniziata un paio di mesi fa, seminando nuove paure. E quella che sembrava ormai una pagina conclusa di tragica storia eccezionale, si è nuovamente riaperta con nuove preoccupazioni e nuovi timori: alle 7.41, con un boato tremendo di magnitudo 6.5, il più devastante mai sentito, il suolo si è abbassato anche di 70 centimetri e una profonda incisione
segnala sui monti la devastante potenza delle forze della natura. Le tendopoli frettolosamente smontate all’insegna di un efficientismo frettoloso dimostra la supponente imprevidenza dello sbrigativismo avanguardista degli irresponsabili sprovveduti. Subito il presidente del Consiglio dei ministri, in conferenza stampa da Palazzo Chigi, ha presentato il decreto per fronteggiare la nuova emergenza sisma e ha assicurato che, in merito alle risorse, "non c'è nessun braccio di ferro con Bruxelles". Ha anche autorizzato uno stanziamento aggiuntivo di 40 milioni di euro. Ma intanto gli sfollati hanno passato la prima notte in auto, o nelle palestre e tensostrutture allestite appositamente in tutta fretta, mentre lamentano le tendopoli che non ci sono più. Tolte, sparite per far vedere come siamo bravi a intervenire e rimettere tutto a posto subito. Ma da domenica mattina altre 700 scosse si sono susseguite, mentre per il sindaco di Norcia: "Metà della popolazione non se ne vuole andare". E la statua del grande santo Benedetto da Norcia indica sull’orologio della sua basilica distrutta l’ora fatale. Altri pensosi “esperti” sconsigliano invece il reisediamento sul posto e pensano all’esodo di massa verso la costa, tanto per aggiungere altro combustibile al fuoco sordo della rabbia impotente della popolazione, sballottata a destra e a manca. E che non ci siano soluzioni alternative lo ha subito chiarito il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio: “L’assistenza deve continuare in direzione di portare le persone sulla costa, al momento non ci sono possibilità di assistenza in loco”. Evidentemente manca ogni idea studiata di previdente visione del futuro di quelle aree in caso di calamità. E’ quello che capita anche a noi per l’imprevidenza di trent’anni di amministrazioni sfasciste e inconcludenti sulla quale torneremo ad approfondire nei prossimi giorni. Intanto non possiamo fare altro che rilevare sconsolati: ecco dove ci porta lo sbrigativismo avanguardista degli irresponsabili sprovveduti.
da montenovonostro |