Dall’Italia: Le chiacchiere non fanno farina |
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Martedì 01 Novembre 2016 16:09 |
A promettere ci vuole poco e non costa nemmeno niente. Non si pagano tasse per le promesse non mantenute. Ricordate quante promesse ha sfornato e sforna a getto continuo questo governo chiacchierone? Promette questo e promette quello e ancora quell’altro e quell’altro ancora. Impossibile tenergli dietro, tante sono le promesse sparate in una girandola fantasmagorica e iridescente. Ma la sostanza? Beh, cambia molto. Prendiamo ad esempio la promessa degli ottanta euro in busta paga ai lavoratori. Sembrava una bella cosa, seppure modesta. Poi si è scoperto che quella erogazione aveva due limiti: un limite massimo di reddito oltre il quale, giustamente, non aveva nemmeno senso spendere soldi in favore dei più fortunati. Ma aveva anche un limite minimo. Il contributo spettava solo a coloro che avessero guadagnato
poco, fra gli 8.000 e i 26.000 euro l’anno. Detto così, non ci si faceva nemmeno caso. Poi si è scoperto che sono tanti quelli che nell’anno, nonostante le migliori intenzioni e soprattutto le speranze, non superano 8.000 euro di reddito e quindi non hanno diritto a ulteriori erogazioni. Sono ben 341mila gli italiani che nel 2015 hanno dovuto dare indietro i soldi allo Stato perché scesi sotto la soglia di 8mila euro di reddito. Eppure il ministro dell'Economia, Padoan, davanti al pasticcio clamoroso, aveva promesso un intervento. Anche la sociologa Saraceno aveva dichiarato: "L'errore stava alla base, un paradosso escludere gli incapienti". E quindi si era in attesa che la promessa di restituire indietro ai lavoratori a bassissimo reddito quanto avevano dovuto restituire allo Stato. L’occasione buona poteva essere la Legge di Bilancio. Macchè. Il governo parolaio ha dimenticato la promessa: niente è dovuto ai lavoratori più svantaggiati. Niente restituzione, niente giustizia. E’ proprio vero: le chiacchiere non fanno farina.
da montenovonostro |