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Ostra Vetere: Che vergogna “per Ostra Vetere” PDF Stampa E-mail
Lunedì 28 Novembre 2016 18:01

Ostra Vetere Che vergogna per Ostra Vetere” Virgolettando “per Ostra Vetere”, non intendevamo certo dire che la vergogna è del paese, del nostro paese di Montenovo cui “montenovonostro” si ispira perché è il paese più bello del mondo, bensì è “per Ostra Vetere”, come si chiama la lista civica che, purtroppo, ha ottenuto la maggioranza assoluta le scorse elezioni comunali di tre anni fa. Si era insediata strombazzando chissà quali meriti democratici (e infatti, pur professandosi “civica”, subito dopo la vittoria erano usciti due comunicati giubilanti del PD, uno del segretario della Sezione PD di Ostra Vetere e un altro della segretaria della Sezione PD di Senigallia, che non si sa nemmeno cosa c’entrasse, sebbene abbiamo scoperto dopo che c’entra, c’entra. Infatti il PD vorrebbe far Ostra Vetere Che vergogna per Ostra Vetere” scomparire il Comune di Montenovo per sottometterlo a misera frazione senigalliese con un referendum sulla fusione che noi avverseremo con la stessa forza e determinazione con la quale avversiamo oggi il referendum sulla “deforma” costituzionale e che ci vede fermamente convinti delle ragioni del NO). Loro, invece, strombazzavano altisonanti promesse secondo le quali avrebbero reso il conto delle loro scelte ai cittadini amministrati. Noi, un po’ ingenui, pensavamo che intendessero dire che loro avrebbero spiegato sempre e sollecitamente le scelte amministrative che andavano facendo. No, non è così. E infatti da tre anni non spiegano proprio un bel niente e rifiutano anche di consegnarci i documenti amministrativi che andiamo chiedendo. Ma allora? Non è più vero quello che avevano promesso? Si. Ma anche no. Nel senso che “rendere il conto” noi lo intendiamo in un modo. E loro in un altro. Loro “rendono il conto” ai cittadini. Eccome no: gli passano quello delle tasse e delle tariffe con le quali tartassano non tutti, bensì quei cittadini incauti che si ostinano a non volersi convertire alle loro idee (ammesso che ne abbiano) e che vogliono votare NO ai prossimi referendum. Un po’ come fanno gli integralisti islamici nei paesi mussulmani che costringono i cristiani che non si vogliono convertire all’islamismo a pagare un tassa doppia, la “Jizya”. E a noi i conti delle loro scelte amministrative non ce li passano proprio, perchè non erano quei conti cui loro alludevano. No, erano altri conti che ci volevano passare: il conto delle tasse che volevano imporci se ci fossimo azzardati a parlare sulla pubblica piazza delle nostre idee a favore del NO ai referendum. Come i mussulmani, i talebani e quelli dell’ISIS, noi dobbiamo stare zitti. Oppure pagare tasse esorbitanti. Capirai, per tenere comizi e parlare di libertà in piazza della Libertà a Ostra Vetere a favore del NO ci hanno intimato di pagare entro 24 ore la spropositata cifra di 604,00 euro. Questo è il “conto” che volevano rendere, altro che spiegazioni su quello che stavano amministrando. Dobbiamo rassegnarci a tacere? Dovremmo chinare la testa e obbedire? Dovremmo segregarci in casa per non poter parlare liberamente? Non dovremmo più azzardarci a dire in pubblico come la pensiamo? O dovremmo invece far sentire forte la nostra voce per denunciare l’ingiusta imposizione di surrettizie tassazioni che ci vengono intimate? Pagare 604,00 euro è il prezzo imposto alla libertà di parola o è piuttosto la prova dell’intollerabile violenza politica e antidemocratica che ci è stata perpetrata? Di fronte a simili intimidazioni c’è chi tace per convenienza, c’è chi tace per prudenza e chi tace per vigliaccheria. Non apparteniamo a queste classi di pusillanimi. Siamo liberi e forti, crediamo nei principi che professiamo: Libertà, Autonomia, Giustizia. Non possiamo più proclamarli in piazza a Montenovo? Ci costringono alla “deportazione” fuori paese dei nostri principi? Andiamo a parlare in trasferta fuori casa. Ci adatteremo anche alla “deportazione” di bolscevica memoria, pur di poter parlare liberamente almeno lì di Libertà, Autonomia e Giustizia, come abbiamo fatto la settimana scorsa, mercoledì 23 novembre, ospiti dei Giovani Democratici della Provincia di Ancona a San Rocco di Senigallia. E lì abbiamo parlato liberamente e, soprattutto, gratuitamente delle ragioni che ci spingono a votare NO ai referendum. Perché quelli a Senigallia sono giovani democratici davvero, mica come i “democratici” nostrali della lista civica “per Ostra Vetere”. Chissà che quelli della lista civica “per Ostra Vetere” non ci inseguano anche lì con le loro ingiuste pretese? Anche laggiù verranno a imporci di pagare la tassa “Jizya” di 604,00 euro se ci ostiniamo a votare NO ai referendum? Che vergogna “per Ostra Vetere”.

 

da montenovonostro

 

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