Senigallia: Anche il consigliere regionale PD Fabrizio Volpini voterà NO |
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Mercoledì 30 Novembre 2016 17:22 |
Si infittiscono le prese di posizione pubbliche contro la proposta di riforma costituzionale avanzata dal presidente Matteo Renzi e che dovrà essere votata, a favore o contro, il prossimo 4 dicembre con il referendum in cui tutti i cittadini potranno esprimere liberamente (salvo brogli strani e stranieri) che cosa pensano di questa nostra povera Costituzione che, dall’essere “la più bella del mondo”, come tutto il PD annunciava contro le modifiche che si volevano introdurre qualche anno fa, adesso sarebbe da modificare radicalmente, cambiando d’un botto un terzo del suo intero impianto. La nostra posizione a sostegno del NO è nota da tempo. E apprezziamo le continue prese di posizione che anche all’interno del PD si vanno addensando attorno al NO. Oltre al primo Presidente PD del Consiglio dei Ministri,
l’onorevole Massimo D’Alema, che da tempo ha promosso un apposito comitato a favore del NO, anche l’ultimo segretario nazionale del PD onorevole Pierluigi Bersani è deciso a votare NO. Abbiamo anche riferito del senatore veneziano Felice Casson che ha pubblicamente dichiarato che voterà NO, così come il sindacato CGIL con i suoi 5 milioni di iscritti. Anche l’ANPI, l’associazione nazionale dei partigiani di sinistra, ha pubblicamente dichiarato il sostegno al NO. E poi per il NO si sono schierati anche i due parlamentari eletti nel senigalliese: la senatrice Silvana Amati che ha pubblicato una apposita dichiarazione alla stampa per dichiarare il suo voto a sostegno del NO. E pure l’onorevole Beatrice Brignone, che anche per questo motivo è addirittura uscita dal PD insieme all’onorevole PD Pippo Civati e sostiene decisamente il NO. Ora è la volta anche dell’unico consigliere regionale senigalliese del PD, il dottore Fabrizio Volpini, che in un suo comunicato stampa si dichiara: “convinto che questa riforma costituzionale sia sbagliata, scritta male, se approvata creerà più problemi di quelli che dice di voler risolvere. Non si supera il bicameralismo perfetto, ma anzi si aumentano e soprattutto si complicano le procedure, il nuovo Senato non è affatto il Senato delle regioni, ma un organismo pasticciato in mano alle segreterie di partito”. E per questi ed altri motivi si dice “persuaso che, restando nel merito, la nostra costituzione dovrebbe essere letta e applicata, prima di essere riformata. Per questo domenica 4 dicembre il mio voto sarà convintamente un No!". E’ allora proprio in caso che gli ultimi sostenitori del PD riflettano su questo referendum che non spacca solo il paese e la sua coscienza democratica, ma soprattutto spacca anche il PD, con tanti rappresentanti eletti a sostegno convinto del NO. E per loro c’è un solo modo per tenere insieme il PD: votare tutti NO.
da montenovonostro
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