Ostra Vetere: Ssst! Dobbiamo stare zitti |
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Venerdì 02 Dicembre 2016 23:04 |
Dalla mezzanotte di oggi cessa ogni propaganda elettorale per le 24 ore di silenzio prima della giornata di votazioni per il referendum di domenica 4 dicembre. Da adesso in poi nessuno può più fare appelli al voto e quindi tutti, partiti, associazioni, cittadini, devono tacere. E’ la legge. Che noi rispettiamo e perciò non diremo più niente. Ma tanto è da domenica 20 che ci fanno stare zitti. Avevamo voglia di parlare e
tenere comizi, come si fa liberamente e senza limitazioni o costrizioni in ogni democrazia matura, dove vige la libertà di parola. Invece da quella domenica sono cambiate molte cose, troppe, e non possiamo più parlare. Se proprio avessimo voluto farlo, avremmo dovuto pagare la non modica quantità di denaro, pari a ben 604,00 euro. E visto che c’erano, hanno pensato bene, quelli che “comandano” adesso da noi, di passarci il salato conto non solo per il futuro prossimo, ma addirittura retroattivamente per il passato, anche per la domenica precedente, quella del 13 novembre. Mai vista una cosa così in democrazia. Roba da tirannia e dittatura. Educati al rispetto delle leggi, avevamo sempre ritenuto che nessuna legge nuova poteva avere effetto retroattivo. Abbiamo scoperto adesso che la legge non potrebbe essere retroattiva (con le "debite" eccezioni quando c'è da colpire qualche scomodo avversario politico, come sempre avviene nei regimi liberticidi). Comunque, niente retroattività per le leggi. Ma le delibere della giunta e i regolamenti comunali non sono leggi e pertanto chi “comanda” adesso pensa di poterci impunemente imporre anche retroattivamente la “tassa Jizya” se vogliamo parlare liberamente di libertà in piazza della Libertà a Montenovo. Per quella imposizione (vedremo poi quanto legittima oppure liberticida) abbiamo pagato appena possibile, seppure in ritardo di tre giorni, ma non per colpa nostra: per colpa dei ritardi dell’amministrazione comunale che ci ha comunicato irritualmente l'imposizione "dopo i fuochi". Eppure abbiamo pagato ugualmente con tanto di ricevuta bancaria del Tesoriere Comunale, che abbiamo subito pubblicato. Anzi, abbiamo scritto subito al Comune, o meglio a chi lo "comanda" adesso, che, se se la sente di imporci anche il pagamento degli interessi per il ritardato pagamento oppure una multa per non aver rispettato l'ordine fulminante (così impariamo quanto è dura oggi la vita della libertà a Montenovo) ce lo facciano sapere e pagheremo anche quelli. Certo però che non ci stiamo proprio a subire e a tollerare questa lesione dei nostri diritti costituzionalmente garantiti (almeno fino a domenica prossima, quando la Costituzione potrebbe essere mandata a quel paese da chi la sta “sfasciando”, allo stesso modo di quelli che stanno "sfasciando" i diritti di libertà a Montenovo). Per questo abbiamo pagato sì, ma con la condizione ex clausola “solve et repete”. Ovvero, rivogliamo indietro i nostri soldi. Eccome se li rivogliamo. Anche se non parleremo più fino a domenica sera, anzi, domenica notte, fin quando saranno ancora in corso le operazioni di voto. Intanto però, Ssst! Dobbiamo stare zitti.
da montenovonostro |