Dall’Italia: Parlare come si deve |
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Venerdì 16 Dicembre 2016 16:07 |
Non capita spesso di dover dare ragione al presidente emerito della Repubblica, senatore Giorgio Napolitano, né potrebbe capitare agevolmente dopo quanto ha “promosso” per l’Italia. Tuttavia questa volta ci sentiamo di dovergli dare ragione. In fin dei conti l’argomento non ha certo la rilevanza devastante della “deforma” costituzionale della quale lui è stato padre-padrone. No, si tratta di un argomento ben più lieve e addirittura lepido, se vogliamo. Ed è quello della declinazione di genere per i titoli onorifici delle cariche istituzionali. Tutta roba della quale non si nutre l’opinione pubblica stremata da un settennio di patimenti e struggimenti. Ma vale comunque la pena di riferire. Dice Napolitano, rivolto ad altro esempio illuminante delle qualità istituzionali correnti, quella presidente (o presidenta?) della Camera dei Deputati onorevole Laura Boldrini
insistente “difensora” (si dice così, declinando al femminile?) delle declinazioni di genere; dice dunque Napolitano: “Permettetemi di reagire alla trasformazione della lingua italiana: è abominevole pronunciare le parole sindaca e orribile dire ministra“. Giorgio Napolitano lo dice (forse non casualmente) proprio davanti a Laura Boldrini (solitamente “strenuo difensore” dell’introduzione del femminile in vocaboli solitamente declinati al maschile). Ha ragione Napolitano ed è da tanto tempo che “montenovonostro” andava dicendo la stessa cosa. “montenovonostro” arriva sempre prima, anche di Napolitano. Il fatto è che, se dessimo retta alla Boldrini e a quelli e quelle come lei, dovremmo chiamare Napolitano “Presidento” e la Boldrini “Presidenta”, oppure "senatoro" Napolitano e "onorevola" Bordrini, allo stesso modo della “sindaca” di Roma Raggi, o della “assessora” marchigiana Bora. E perché non, allora, “dottoro” al medico e “dottora” alla medichessa o "medica", o anche “vigilo” alla guardia e “vigila” alla guardia donna? Ecco, fino a questo punto è ridotta la politica italiana a dar retta a certa sinistra. Così discettavano i bizantini sul sesso degli angeli mentre i barbari stavano sfondando le porte di Costantinopoli invasa. Non c’è forse una analogia con la corrente invasione terzomondista in atto? Mentre noi stiamo, anzi "loro" e "lora" stanno, a “discettare” sul parlare come si deve.
da montenovonostro |