Roma: Bensì una sinistra “sconfitto”, seppure sempre clamorosa |
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Giovedì 05 Gennaio 2017 16:21 |
Con l’insoffribile irascibilità di cui si gloria l’inimitabile (nel senso che non si può proprio imitare, per motivi di decenza) critico d’arte Vittorio Sgarbi ha preso di mira l’altrettanto insoffribile onorevole Laura Boldrini, per ora “Presidenta” della Camera dei Deputati. Riporta l’esimibile evento il Fatto Quotidiano di ieri “Sgarbi contro Boldrini: “Ministra e sindaca? Cara Presidenta Boldrina, sei una zucca vuota!” (http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/04/sgarbi-contro-boldrini-ministra-e-sindaca-cara-presidenta-boldrina-sei-una-zucca-
vuota/3295537/). Ed è la solita profluvie di insulti terribili, che evitiamo di riferire puntualmente per motivi di decenza, che se la prende con il sinistro vezzo dilagante di declinare al femminile i titoli istituzionali, del genere di “sindaca” e “assessora”. E’ ormai una moda inarrestabile e pare che non si è abbastanza di sinistra e quindi filo-femminista e anti-sessista, se non se ne inventano ogni giorno di nuovi, anzi di nuove. Ha ragione l’odiosissimo Sgarbi, che per fare un esempio critico chiama la Boldrini come Boldrina, poiché, dice lui, “Boldrini? No, Boldrini è plurale, lei è una donna. Quindi Boldrina. Presidentessa della Camera dei deputati e delle deputate, maschi e femmine. Ma perché allora non Presidenta. Nella sua visione è giusto chiamare un ministro ministra e un sindaco sindaca”. Non fa una piega, il discorso di Sgarbi, che essendo stato onorevole, andrebbe chiamato “onorevolo”, mentre la Boldini andrebbe chiamata “onorevola”. Basta qui. Queste sono idiozie sinistre. I titoli istituzionali sono di genere neutro, indipendentemente che si riferiscano a uomini o donne che ne sono investiti. Non viene in testa ai sinistri linguisti che così, anziché assicurare la “parità di genere” come si ostinano a dire, non fanno altro che “marcare la differenza di genere”, cioè fanno l’esatto opposto di quanto dicono di voler fare. Ma già, è da tempo che è così in questa sinistra Sinistra che a furia di girarsi e rigirarsi in contorcimenti senza bussola si sta ritrovando inspiegabilmente a destra, o comunque ci porta il Paese e il paese. Vedi il referendum per la “deforma della Costituzione” che avrebbe dovuto essere il trionfale avvento dell’uomo solo al comando di sfascistica memoria e si è rivelato per quello che è: una travolgente sinistra “sconfitto” (referendum è maschile e quindi la conseguenza non dovrebbe essere una sinistra sconfitta, bensì una sinistra “sconfitto”, seppure sempre clamorosa).
da montenovonostro |