La stupefacente dichiarazione del ministro PD Giuliano Poletti, secondo il quale certi giovani laureati costretti ad andarsene a cercare lavoro all’estero in 200mila “è meglio non averli tra i piedi”, diceva lui che è ministro del Lavoro (?), sta facendo sobbalzare la sua poltrona ministeriale e con essa quelle di tutto il governo per l'intollerabile offesa ai nostri emigranti, dopo le irose proteste e la mozione di sfiducia presentata in Parlamento affinché si dimetta. La mozione verrà discussa il 18 prossimo, ma piuttosto che mollare la poltrona il ministro, oggi, ha fatto alcune dichiarazioni preventive al Senato sulle sue affermazioni del 19 dicembre, quando parlando dei giovani che lasciano l’Italia per cercare lavoro all’estero disse: “Non è che qui sono rimasti 60 milioni di pistola. Conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perché sicuramente questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi”. E come si è giustificato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti nell’informativa all’aula del Senato? Ha detto: “Si è trattato di una frase “molto lontana dal mio pensiero, dalla mia storia personale e dal mio modo di agire”. Tradotto dal politichese significa, come diceva un tempo un altro sinistro locale, “Avete capito male, io non volevo dire questo”. Però l’aveva detto. E infatti i giornalisti presenti hanno immediatamente chiesto spiegazioni al vicesegretario del Partito Democratico Lorenzo Guerini, che ai microfoni, maguardaunpo’, blinda il ministro del Lavoro: “Il ministro Poletti deve dimettersi? Assolutamente no“. E’ proprio così, Poletti è del PD, mica brustoline. Lo sanno tutti che il PD è abituato a chiedere sempre le dimissioni a tutti, meno che ai suoi. E per loro vale la regola: “Avete capito male, io non volevo dire questo”. Però l’aveva detto. E allora si deve dimettere Poletti sui disoccupati a sua insaputa? Assolutamente no, dice il PD.

da montenovonostro