Dall’Italia: PD iscritti in calo? Con quello che fa è normale |
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Venerdì 13 Gennaio 2017 16:24 |
Non che ci interessi più di tanto, ma ci colpisce la notizia odierna, riportata dalla stampa nazionale. La sconfitta al referendum costituzionale, la difficile riorganizzazione in vista delle nuove elezioni politiche – che tutti promettono saranno presto – ma ora anche un’altra crisi di “vocazioni”: gli iscritti del PD nel 2016 sono tornati a scendere. Ancora non c’è un dato preciso, ma secondo il vicesegretario Lorenzo Guerini ci sarà una flessione del 10 per cento, rispetto all’anno precedente. E visto che
nel 2015 le tessere sono state 385.320 (dati ufficiali del partito), si prevede che nell’anno appena concluso non si superino le 345-350mila, che sarebbe il minimo storico da quando esiste il PD. A furia di “cambiare” anche gli iscritti del partito del cambiamento cambiano anche loro. Sì, cambiano partito. E come potrebbero non farlo? Che cosa sta facendo il PD, “partito deformatico”? Impossibile comprenderlo. Almeno per una logica secondo natura. Sarebbe (il condizionale è d’obbligo) nato a sinistra e si ritrova in tutt’altra posizione ideologica. “Deforma” (o vorrebbe farlo, che è lo stesso) addirittura la Costituzione che fino a qualche tempo fa difendeva intransigentemente. “Deforma” (o vorrebbe farlo, che è lo stesso) le massime istituzioni democratiche proponendo di azzoppare il Senato della Repubblica nato come contrappeso alla perniciosa idea che potesse tornare “un uomo solo al comando”, perché dava fastidio al “comandotuttoio”, ora per fortuna non più capo del governo, forse non più capo del partito, non si sa se ancora capo di chissà cos’altro. “Deforma” (o vorrebbe farlo, che è lo stesso) le istituzioni democratiche intermedia proponendo la fusione delle Regioni in Macroregioni. “Deforma” (o vorrebbe farlo, che è lo stesso) le istituzioni democratiche territoriali di area vasta proponendo la soppressione delle Province. “Deforma” (o vorrebbe farlo, che è lo stesso) le istituzioni democratiche territoriali minori proponendo la fusione per incorporazione dei Comuni più piccoli. “Deforma” (o vorrebbe farlo, che è lo stesso) le istituzioni democratiche comunali, sottraendo poteri e competenze agli enti locali per trasferirli a enti intermedi di cui più nessuno elegge i vertici. Tutto all’insegna di un principio aberrante per la democrazia: la progressiva erosione del diritto costituzionale e democratico all’esercizio del voto. Non ci vorrebbe far votare più. O almeno il meno possibile, salvo casi eccezionali e limitati. E questa sarebbe la “democrazia” di un partito che si dice “democratico” e invece è solo “deformatico”. Talmente tanto che si sta “deformando” da solo. E infatti sono sempre in meno quelli che lo seguono. In Italia quanto a Montenovo. PD iscritti in calo? Con quello che fa è normale.
da montenovonostro |