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Home Comunità montenovonostro Ostra Vetere: Stiamo freschi allora, sperabilmente non come a Rigopiano
Ostra Vetere: Stiamo freschi allora, sperabilmente non come a Rigopiano PDF Stampa E-mail
Sabato 28 Gennaio 2017 22:38

Ostra Vetere Stiamo freschi allora sperabilmente non come a RigopianoPerdurando le drammatiche conseguenze del terrificante terremoto e del maltempo che flagella anche il nostro territorio, già lo scorso 4 novembre 2016 avevamo scritto al sindaco per chiedere la copia del Piano delle emergenze e del Progetto per la Tendopoli, come abbiamo puntualmente documentato nel nostro comunicato del giorno successivo Sabato 05 Novembre 2016 dal significativo titolo “Ostra Vetere: Nella speranza che arrivino prima del prossimo terremoto” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/35231-ostra-vetere-nella-speranza-che-arrivino-prima-del-prossimo-terremoto), richiesta poi regolarmente protocollata dal Comune con il n. 8115, poiché, dopo aver commentato più volte la drammatica vicenda del terremoto, dimostrando l’insufficienza dell’azione amministrativa comunale, che non sembra in grado di mettere in piedi iniziative adeguate, è giunto il momento di fare il punto della situazione, evidentemente consapevoli dell’inadeguatezza e inconcludenza delle previsioni e predisposizioni amministrative locali. Ciò a seguito dell’irritante affermazione del sito “informale” della maggioranza che amministra il paese, che afferma con tranciante presunzione come “Nel nostro Comune esiste un piano ben definito per le emergenze”, ma viene sonoramente smentita dallo stesso sito ufficiale del Comune, la cui pagina dedicata è sconsolatamente vuota. Se davvero ci fosse stato un “piano ben definito per le emergenze” avrebbe dovuto essere stato reso pubblico tempestivamente alla popolazione destinataria. Ora, non sapendo se il Piano c’è ma non è stato pubblicato, oppure se nemmeno c’è e quindi non può essere pubblicato, con la predetta lettera avevamo chiesto tre cose: 1) copia del Piano delle Emergenze ovvero Piano di Protezione Civile locale, se davvero esiste; 2) copia integrale, comprensiva delle delibere di approvazione adottate all’epoca, del preciso piano operativo, addirittura anticipatore della successiva legge, che era stato predisposto fin dal lontano 1983 da una lungimirante amministrazione comunale locale con il finanziamento ottenuto dall’allora Ministero dell’Interno per la realizzazione di una tendopoli, da utilizzare in caso di calamità, mediante l’istituzione degli organi di gestione amministrativa e operativa delle emergenze, progetto che però le successive amministrazioni comunali hanno deciso colpevolmente di disattendere e abbandonare, distraendo i fondi concessi allo scopo; 3) i motivi dell’irresponsabile scelta accantonatoria, nonchè i nominativi degli amministratori comunali responsabili dell’allora infelice decisione, cui addebitare i trentennali ritardi. Ci sembrano tre richieste chiare e pertinenti, che non prestano il fianco a fraintendimenti di sorta: abbiamo chiesto 1) il Piano delle Emergenze vigente, 2) il vecchio Piano della Tendopoli di 35 anni fa, 3) i nomi dei responsabili che l’hanno abbandonato. Niente di più e niente di meno. Ci sono volute invece settimane e settimane, anzi mesi, per ottenere una qualche risposta e addirittura dopo che altri forti scosse di terremoto si erano nuovamente abbatture sull'Italia centrale, provocando l'immane tragedia di Rigopiano. Infatti  ci è giunta solo il 16 gennaio 2017 e l'abbiamo subito resa pubblica con il nostro comunicato del giorno stesso Lunedì 16 Gennaio 2017 con il titolo “Ostra Vetere: Nìnde sàccio” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/36312-ostra-vetere-ninde-saccio-). Non c’è allegato alcun Piano recente, solo uno che risale al 1992 adottato dall’amministrazione di sinistra. Non c‘è il Piano del 1983 adottato dall’amministrazione di centro e nemmeno quello predisposto dall’amministrazione di destra. C’è solo la delibera di revoca nel 1985 del primo Piano e poi, nell’unico altro Piano prodotto dall’amministrazione di sinistra, risultano cose che non stanno né in cielo né in terra. Si dice infatti che il Comune non ha zone soggette ad alluvioni (e allora il 3 maggio 2014 che cosa è successo a Pongelli?), né a frane e smottamenti. Si cita come esistenti strutture e infrastrutture che non sono nemmeno più nella disponibilità del Comune che le ha dismesse (perché?), strutture che pure esistono ma non sono più disponibili per la ricettività perché hanno cambiato destinazione come la Scuola Materna di Cona o come l’Ospedale Canova (purtroppo) al quale si attribuiscono ancora 17 dipendenti (ma quando mai?) ma senza eliporto (e certo, l’hanno impedito) e senza generatore autonomo (che fine ha fatto?) o come il mattatoio con tanto di cella frigorifera (?). Vengono poi indicate come ancora attive le utenze telefoniche con i vecchi numeri ormai irraggiungibili e inefficienti, vengono indicati come presenti e disponibili dipendenti trasferiti o che sono andati in pensione da molto tempo o addirittura defunti. In compenso viene elencato per ben 11 volte quale responsabile del piano il vecchio sindaco Nicola Brunetti che con questa amministrazione non tramonta mai. E questo sarebbe ciò che l’irritante affermazione del sito “informale” della maggioranza che amministra il paese definisce con tranciante presunzione come “Nel nostro Comune esiste un piano ben definito per le emergenze”. In compenso non ci dice i nomi dei responsabili della revoca del Primo Piano di Protezione Civile del 1983. Infatti il sindaco scrive testualmente: “Circa il progetto della tendopoli non si conoscono le ragioni che hanno condotto ad accantonarlo né i nominativi degli amministratori responsabili di tale scelta”. Speriamo che nel frattempo non capiti nessuna calamità naturale o nessun altro disastro insieme a una abbondante nevicata, altrimenti con simile “piano ben definito per le emergenze” stiamo freschi allora, sperabilmente non come a Rigopiano.

da montenovonostro

 

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