Centro_Cultura_Popolare.jpg

Login

Chi è online

 483 visitatori online

Utenti registrati Online

No
Home Comunità montenovonostro Dall’Italia: A questo sarebbe ormai ridotto il cosiddetto Partito Democratico
Dall’Italia: A questo sarebbe ormai ridotto il cosiddetto Partito Democratico PDF Stampa E-mail
Mercoledì 01 Febbraio 2017 16:03

Dall Italia A questo sarebbe ormai ridotto il cosiddetto Partito DemocraticoCerto che è dura trovare motivi di soddisfazione nell’attuale situazione politica italiana. “montenovonostro” auspica la realizzazione di tre principi fondamentali, che sono Libertà, Autonomia e Giustizia, cardini ed essenza della Democrazia. Ma la presente situazione è davvero di Democrazia? A leggere le apparenze verrebbe forse voglia a qualcuno (non a noi, ovviamente) di dire di sì: governa il partito più grosso che si chiama Partito Democratico, c’è un Parlamento eletto con lo strumento della democrazia che è il voto popolare, c’è un Governo che si appoggia a una maggioranza certa. Che altro si vorrebbe di più? Tutto. O meglio tutt’altro. Il partito che si dice democratico fa anche tre cose che democratiche non appaiono proprio: 1) ha preteso di tenere in piedi il quarto governo-fotocopia, dopo i tre precedenti di mai eletti spalleggiati a colpi di voti di fiducia a raffica, che non è proprio il massimo della democrazia, anzi, perchè intacca l’idea di Libertà; 2) ha preteso una “deforma” della Costituzione che solo il popolo ha salvato, altrimenti ci saremmo ritrovati un Senato e la Provincia di nominati, che non è proprio il massimo della democrazia, anzi, e che avrebbe intaccato l’idea di Autonomia del popolo; 3) ha preteso una nuova legge elettorale “Italicum”, che per fortuna la Consulta ha demolito, altrimenti la maggioranza assoluta dei parlamentari sarebbero stati scelti dal solo onnipotente segretario del partito cosiddetto democratico, che non è proprio il massimo della democrazia, anzi, e che avrebbe intaccato la stessa idea di Giustizia. Insomma un disastro politico. Per questo temiamo per la Democrazia. Ma non si rassegna ancora il Partito Democratico a rinsavire democraticamente, no. Il redivivo Renzi, uscito dopo quaranta giorni di astinenza nel deserto mediatico, torna nuovamente all’attacco e farfuglia improbabili obiettivi da 40% e passa alle prossimi elezioni, che lui vorrebbe immediate. Così starebbe al sicuro la sua brama di potere incontrastata, prima che il popolo si accorga di quel che ha combinato in questi tre anni. Ma tutte le ubriacature di potere prima o poi svaniscono. Non c’è posto in Italia per l’uomo solo al comando. E infatti da più parti si levano clangori di battaglia e soprattutto si risveglia, finalmente, nel suo stesso partito l’ultimo anelito di libertà da tanta opprimente protervia. C’è infatti da varare una nuova legge elettorale per armonizzare le elezioni di Camera e Senato, come vorrebbe il Presidente della Repubblica Mattarella, che difficilmente potrà prendere corpo prima dell’arrivo delle motivazioni della sentenza della Consulta, verso il 10 febbraio. E, oltre all'attuale Presidente Mattarella, ci si è messo anche l'ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che frena sulle elezioni anticipate:Alle urne solo a naturale scadenza, sentenzia. Un po’ singolare l’uscita di Napolitano, che va nella direzione opposta del suo ex pupillo Renzi, che infatti sbotta per il voto subito: “C'è l'esigenza di evitare che i parlamentari maturino il vitalizio, una vergogna per i cittadini", scrive Renzi, sottintendendo il 15 settembre. E qui apriti cielo: sono molti parlamentari del PD che vedono le elezioni anticipate come fumo negli occhi anche per questo motivo e infatti borbottano anonimamente, e non solo. E insieme ad altri, fanno partire iniziative frenanti per arrivare almeno al 15 settembre, quando scatterà l’agognato privilegio. Di fronte a un PD sempre più diviso per la sortita di D'Alema che vagheggia la scissione (secondo alcuni sondaggisti il suo movimento varrebbe tra il 10 e il 14 per cento) e dello stesso Bersani, che proprio ieri ha detto "non so cosa succederà" e secondo cui la frase di Renzi è "inaccettabile" perchè il segretario "non può insultare il Parlamento". E aggiunge: “Se Renzi forza, il Pd è finito: rifacciamo l’Ulivo”, mentre 17 parlamentari del PD hanno scritto a Renzi, definendo "mortificante" l'uscita di ieri sera - forse un po' di premura nell'ex “comandotuttoio” si può comprendere. E così ammorbidisce i toni e, gettando la spugna, si rassegna a far scivolare la data delle elezioni. Cioè, mentre si è sempre ritenuto che nelle situazioni difficili in democrazia solo il popolo sovrano più tagliare il nodo gordiano con il voto, saltimbancaldo senza ritegno adesso gli stessi “democratici” rinnegano il voto subito: per il loro concetto di Democrazia il voto può attendere. A dopo settembre, o forse l’anno prossimo. O magari ancora più in là. Il popolo deve farsene una ragione, secondo il PD, perché la Democrazia è sotto tutela. Si, la loro. Alla faccia, oh. A questo sarebbe ormai ridotto il cosiddetto Partito Democratico.

da montenovonostro

 

Per aggiungere un commento devi registrarti.

Ultimi commenti

  • Ostra Vetere: Circolano strane voci clamorose sul futuro del Comune

    montenovonostro 05.05.2013 12:48
    Cosa sta succedendo in paese? montenovonostro
     
  • Marche: Ma quanto incassa un burocrate in regione?

    scelpo 05.09.2012 15:55
    Per essere di sinistra guadagna più di trenta pensionati sociali messi insieme. Complimenti che ...
     
  • Marche: L’Assemblea legislativa aveva approvato misure di contenimento della spesa

    capra 02.09.2012 21:26
    Ma del Contidino, no?
     
  • Marche: L’Assemblea legislativa aveva approvato misure di contenimento della spesa

    ApiK 01.09.2012 21:30
    Di chi è la colpa se il bove è fuggito?
     
  • Marche: L’Assemblea legislativa aveva approvato misure di contenimento della spesa

    scelpo 31.08.2012 18:13
    Ma non serve chiudere la stalla quando il bove è fuggito.