Totalmente sconcertati e sinceramente increduli apprendiamo, con cocente sgomento e struggente angoscia dall'organo di stampa regionale, l'incredibile e deludente notizia, che non avremmo mai voluto nemmeno lontanamente immaginare, a seguito della lettura dell’articolo pubblicato con tutta evidenza nella data di oggi dall'autorevole quotidiano marchigiano “Corriere Adriatico” sotto l'agghiacciante titolo “Carabiniere condannato ad un anno. Non poteva sparare al ladro in fuga" (http://www.corriereadriatico.it/ancona/ancona_ostra_vetere_sentenza_sparatoria_colpi_ladri_mirco_basconi-2244435.html), le motivazioni recentemente depositate della sentenza con cui il 7 novembre scorso il giudice per l’udienza preliminare ha condannato con rito abbreviato a un anno di reclusione, pena sospesa, l’eroico appuntato dei carabinieri che è riuscito a fermare uno degli autori di una serie di furti in via Colle Paradiso a Ostra Vetere, poi abbandonato agonizzante poco lontano in via Lanternone dai compari vigliacchi in fuga. “montenovonostro” ha più volte preso posizione sul gravissimo fatto e rinnova tutta la stima e vicinanza al carabiniere, ai carabinieri e all’intera Arma Benemerita, come ha già fatto nell’immediatezza del tragico evento con il comunicato del Lunedì 02 Febbraio 2015 dal titolo “Ostra Vetere: “montenovonostro” sta con i carabinieri” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/25596-ostra-vetere-montenovonostro-sta-con-i-carabinieri), poi nell’immediatezza della richiesta di condanna avanzata dalla Procura nel Venerdì 30 Settembre 2016 con il comunicato intitolato “Ostra Vetere: Il sindaco sostenga i carabinieri e convochi il Consiglio Comunale” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/34694-ostra-vetere-il-sindaco-sostenga-i-carabinieri-e-convochi-il-consiglio-comunale), nonchè nell’immediatezza della sentenza di primo grado con il comunicato del Lunedì 07 Novembre 2016  dal titolo “Ostra Vetere: “Prima che il popolo li cacci in malo modo”” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/35264-ostra-vetere-prima-che-il-popolo-li-cacci-in-malo-modo). Certo non può esprimere fiducia nei confronti di una giustizia divergente dal comune senso popolare, che anzi reclama una pronta riparazione nel secondo grado di giudizio, tale che liberi il carabiniere dalla prima condanna e liberi tutti noi dal sentimento di sgomento e incredulità per l’esito di questa vicenda giudiziaria. Siamo convinti della inderogabile necessità che sia preclusa ai singoli cittadini la strada della giustizia privata e sommaria, mentre l’uso della forza pubblica deve essere attribuita solo agli organi dello Stato. Ma se l’organo giudiziario dello Stato, di questo Stato, sentenzia che la forza pubblica non può usare la forza di cui è stato istituzionalmente investito un altro organo dello Stato, di questo Stato, come le Forze Armate, cui viene addirittura interdetto l’uso dell’arma in dotazione perfino nell’esercizio di  un compito istituzionale in una vicenda di palese flagranza di reato, è giusto domandarsi che razza di Stato è questo. “montenovonostro” ricorda che i primi due compiti fondanti imprescindibili di uno Stato di Diritto sono la “Difesa” e la “Giustizia”. Ma quale difesa e quale giustizia è possibile ravvisare in questa vicenda, se la difesa dei cittadini viene negata e la giustizia condanna gli eroici servitori dello Stato, di questo Stato. Anche volendo ammettere che il giudice abbia implacabilmente applicato la legge e le sue “creative” interpretazioni, e che non potesse o non dovesse fare diversamente, viene da domandarsi come mai gli altri organi dello Stato, di questo Stato, e cioè il Parlamento e il Governo, non avvertano l’urgenza di provvedere immediatamente a corregge simili distorsioni legislative e giudiziarie, prima che il comune sentimento popolare degeneri fino a riappropriarsi di un ancestrale diritto alla autodifesa e all’esercizio di una giustizia privata e sommaria, che sarebbe negazione della civiltà. Questo è il rischio gravissimo che consegue a questa sentenza e che sancirebbe il totale fallimento dello Stato, di questo Stato. In condizioni di normalità istituzionale avremmo fatto ricorso al potere di rappresentanza dell’autonomia locale, al sindaco e all'amministrazione comunale, affinchè mettesse in azione ogni utile strumento di pressione verso gli organi di sovranità dello Stato, di questo Stato. Purtroppo anche questa strada ci è preclusa, dopo averla inutilmente invocata, ripetutamente e inutilmente sollecitando in tal senso il Comune. Niente. Non è successo niente. Non ci pare che così l’amministrazione comunale interpreti il sentimento diffuso della popolazione di fronte al fatto più tragico che sia mai accaduto in paese negli ultimi settanta anni. Nessun comunicato ufficiale, nessuna convocazione del Consiglio Comunale. Niente di niente, a dimostrazione di una ormai conclamata incapacità a cogliere il senso e la gravità degli eventi quotidiani da parte di chi, purtroppo, ci amministra. Avevamo anche scritto ai nostri parlamentari marchigiani, deputati e senatori, per chiedere iniziative legislative adeguate alla gravità dei tanti e troppi fatti delinquenziali che spaventano l’opinione pubblica, ormai in balia di una delinquenza sempre più audace e temeraria, poichè la legislazione attuale continua ad essere quella intollerabilmente permissiva, se non lassista, che assicura ai delinquenti incolumità e diritti, mentre persegue addirittura le forze dell’ordine che “osano” fare il loro dovere.

da montenovonostro