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Home Comunità montenovonostro Dall’Italia: Un parto travagliato anziché un aborto procurato
Dall’Italia: Un parto travagliato anziché un aborto procurato PDF Stampa E-mail
Lunedì 20 Febbraio 2017 16:23

Dall Italia Un parto travagliato anziché un aborto procuratoSiamo sempre per la vita, anche quando c’è chi non la vuole. La vita è un dono grande mentre l’aborto procurato è moralmente inaccettabile. La vita è vita, anche quando non piace. La sua negazione odiosa è sopprimerla. Tutte le cose che nascono hanno diritto a vivere e ognuno dovrebbe sentirsi impegnato a far nascere e sviluppare ogni nuova vita. E’ così per la persona fisica umana, come per ogni essere naturale (animale o vegetale che sia) e anche per le persone giuridiche umane, come le associazioni, che mettono insieme gli uomini, pochi o tanti che siano. Stiamo esprimendo principi condivisibili da tutti, forse ad eccezione di quelli che propagandano il libero aborto procurato ma vogliono il divieto di mangiare l’agnello pasquale, che sono contro la caccia ma non contro la pesca, che difendono le balene ma non le sardine, che sono vegetariani e ambientalisti ma si costruiscono casa in montagna fra prati e boschi incontaminati, che non vogliono le antenne telefoniche ma usano continuamente il cellulare, che comprano macchinoni ultrapotenti bruciabenzine ma non vogliono le trivelle petrolifere, che sono per l’energia eolica e solare ma vogliono vietare le pale eoliche e gli impianti fotovoltaici dal forte impatto ambientale, e così via. Tra i “così via” è da mettere anche i tanti che adesso osteggiano il parto travagliato cui assistiamo in questi giorni e che dovrebbe far nascere una nuova associazione politica di più chiara natura identitaria, dopo i travasi e gli stravasi del Partito Deformatico. Embè, che c’è? Quello che avrebbe dovuto essere il partito della sinistra è diventato in questi ultimi anni solo un partito sinistro, che di sinistra ha ben poco, anzi niente. Noi non nutriamo alcuna smodata simpatia per la sinistra, non siamo di sinistra e l’abbiamo sempre detto. Come abbiamo sempre detto di non essere di destra. Non siamo nemmeno per il bipartitismo né per il bipolarismo che ha ridotto così l’Italia dell’ultimo ventennio. Siamo democratici e pluralisti, nel senso che difendiamo il diritto di tutti e ciascuno ad esprimere liberamente le proprie idee anche organizzandosi in una pluralità di associazioni civili che sono i partiti. Certo che quando abbiamo voluto esprimere le nostre idee diverse da chi comanda e che ha frapposto ogni ostacolo pur di metterci nelle peggiori condizioni di parlare e addirittura provocandoci ogni impedimento a farlo anche appioppandoci una esorbitante “tassa sulla parola”, come è stato fatto dalla nostra amministrazione comunale (“nostra” si fa ovviamente tanto per dire) che voleva farci pagare ben 604 euro per parlare di libertà in piazza della Libertà, non ci siamo stati e l’abbiamo detto subito. Abbiamo, sì, pagato per il primo comizio e anche per il secondo, ma non abbiamo potuto parlare per il terzo e il quarto. Ce lo hanno impedito. Non vogliono che nasca una nuova associazione politica che disturba lorsignori alle prossime elezioni amministrative. E così, passando dal livello locale a quello nazionale, anche altri “lorsignori” non vogliono che nasca un nuovo partito della sinistra. Preferiscono tenersi il loro partito sinistro che spadroneggi incontrastato a colpi di voti di fiducia in Parlamento, a colpi di referendum nel Paese e a colpi di ostacoli e proscrizioni anche fra di loro, se qualcuno si azzarda a dissentire, come fanno D’Alema, Bersani, Speranza, Rossi e così via. Anche se non siamo come loro, li sentiamo tuttavia vittime anche loro del potere opprimente del “comandotuttoio” nazionale e li sentiamo oppressi anche loro, come noi, da chi non sa che cosa sia davvero la democrazia, anche se ne usurpa il nome. Per noi Democrazia ha tre facce, che sono Libertà, Autonomia, Giustizia. Per noi Democrazia è anche diritto a un parto travagliato anziché un aborto procurato.

da montenovonostro

 

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