Dall’Europa: Giustizia giusta? Ma quando |
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Martedì 11 Aprile 2017 16:11 |
L’Europa a due velocità che i responsabili politici europei intendono costruire dopo la Brexit esiste già: è quella della giustizia. Ci sono Paesi dove il sistema funziona e altri in cui invece proprio non va, e l’Italia si posiziona nelle carrozze di coda. Giustizia lenta, poca digitalizzazione, troppi avvocati e troppo pochi giudici, col risultato che le cause una volta aperte restano aperte. Ci vuole in media più di un anno per concludere il primo grado nelle cause civili, commerciali e amministrative: peggio di noi fanno solo Malta,
Portogallo e Cipro. Poi ci sono i casi limite in cui un processo civile dura vent’anni e un processo amministrativo non si conclude mai. Questa è l’Italia che ora l’Europa bacchetta. Era ora. Non è la prima volta che Bruxelles chiede, all’Italia ma non solo, riforme della giustizia e il commissario europeo per la Giustizia Jourova ha ricordato perché: “Un sistema di giustizia ben funzionale è di cruciale importanza per i cittadini e per la costruzione di un ambiente positivo per investimenti e imprese”. Una buona giustizia significa crescita economica e ricchezza. Frottole per filoeconomistiche e utilitaristiche considerazioni. Conta poco l’interesse economico: in tema di giustizia conta solo un principio, che è un diritto, ma anche un dovere: una giustizia giusta. Invece da noi è davvero giustizia giusta? Ma quando.
da montenovonostro |