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Home Comunità montenovonostro Dal Mondo: Trudeau o non Trudeau
Dal Mondo: Trudeau o non Trudeau PDF Stampa E-mail
Sabato 22 Aprile 2017 16:02

Dal Mondo Trudeau o non TrudeauIl presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni è volato in America con il jet presidenziale di Renzi per parlare con il presidente statunitense Trump prima e, oggi, con il presidente del Canada, Trudeau. E che ha detto a Trudeau? Gli ha chiesto aiuto su due argomenti: i migranti e il libero scambio. Partiamo dal secondo, il libero scambio. E’ noto a tutti che Trump sta rivedendo la politica economica internazionale statunitense, intenzionato a reintrodurre dazi doganali a protezione dell’economia americana dopo la globalizzazione che ha portato la Cina ad arricchirsi alle spalle dei cosiddetti paesi industrializzati. Ha ragione Trump? Gentiloni dice di no e chiede al presidente canadese di mantenere liberi gli scambi sui mercati internazionali. E qui, già, ci sarebbe molto da dire. Si tratta di due differenti teorie economiche, una protezionista e l’altra liberal-liberista, una di destra e un’altra di sinistra (forse ma non troppo, almeno rispetto al collettivismo bolscevico). “montenovonostro”, che non è né di destra e né di sinistra, professa invece una terza idea: quella dell’economia sociale di mercato, sulla scorta di una prassi economica che ha fatto grande l’Italia per settant’anni e che da qualche anno è stata disgraziatamente accantonata. Quindi non è d’accordo né con Trump né con il suo predecessore Obama, e nutre molte perplessità sulla richiesta di Gentiloni a Trudeau. Ma sulla prima richiesta di Gentiloni, relativa ai migranti, “montenovonostro” ha molto da ridire. Se è infatti indiscutibile il dovere morale per ogni nazione civile e democratica sostenere le economie emergenti e soprattutto le popolazioni in difficoltà, quindi nessuna preclusione può essere opposta a una politica di accoglienza doverosa nei confronti dei flussi migratori, purchè strettamente controllati e gestiti. No, quindi, all’accoglienza indiscriminata, ma sì a coloro che sono in condizioni accertate di grave pericolo (guerra e carestie). Ma no, deciso, all’accoglienza di tutti gli sfruttatori di turno che invadono le nostre frontiere “aperte e accoglienti”. Non ci piacciono le frotte di stranieri 20-30enni maschi e telefonino-maniaci: non scappano da guerre e da fame, altrimenti non verrebbero solo giovani maschi senza donne né genitori e nonni o figli e nipoti. Sono solo loro a scappare e se scappano da guerre e fame sono degli incoscienti irresponsabili. Dove hanno lasciati padri, madri, nonni, nonne, mogli, figli e nipoti se vengono solo loro? Li hanno lasciati sotto le bombe e a morire di fame da soli dentro i tucul, negando loro anche la necessaria assistenza che nessuno, tantomeno loro, possono negare ai propri familiari bombardati e affamati? Invece che mantenerli a gironzolare qui inutilmente, lo Stato farebbe meglio a mandare i 35 euro al giorno, che ci costano in tasse per sfamarli e alloggiarli, direttamente alle loro famiglie in Africa: con quella stessa somma che costa uno solo da noi, potrebbero mantenersi bene in almeno 10 a casa loro. Ma, in più, che senso ha scegliere prioritariamente l’accoglienza agli stranieri, migranti regolari o clandestini indesiderati, magari terroristi come talvolta è capitato, a casa nostra dove le nostre famiglie non sono più in grado di mettere al mondo altri figli perché costano troppo? Non ha, questo Stato, un dovere primario di sostenere le povertà nostrane, anzichè quelle straniere? Qualcuno potrebbe dire che questo è un discorso egoistico. E forse è vero. Però, se per noi è un dovere aiutare il prossimo, chi è più “prossimo” del prossimo immediato, cioè i nostri figli? Quando la coperta è corta, a tirarla da una parte si scopre l’altra. E allora come si sceglie chi, purtroppo, deve rimanere al freddo? E chi è quel fesso che fa rimanere al freddo i propri figli per riscaldare i figli altri? Quantomeno facciamo un po’ per uno. Ma un governo come quello di Gentiloni, che va a pietire all’estero aiuti per una irresponsabile politica dell’accoglienza che ci costa 4 miliardi e mezzo l’anno e poi assegna solo 370 milioni ai terremotati è un governo irresponsabile, Renzi o non Renzi, Trudeau o non Trudeau.

da montenovonostro

 

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