Ostra Vetere: Un lettore sul paradosso fra “muoversi” e “stare fermi” |
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Martedì 25 Aprile 2017 19:50 |
In risposta al nostro ultimo bollettino informativo di domenica scorsa, ci scrive un nostro lettore: “anche se non ti scrivo praticamente mai leggo sempre con grande piacere e attenzione quello che settimanalmente mi invii e oggi voglio inviarti due righe relativamente a quanto scrive
il Consigliere Codias. Premettendo che tutti i discorsi , da quelli di Bello agli altri , riguardanti" l'immobilità" degli amministratori sono per lo più condivisibili , non vorrei che però passasse il concetto che "muoversi " sia sempre e in ogni caso meglio che "stare immobili" , perché dipende da quello che viene fatto. Nella fattispecie , quello che lamenta Codias riguardo l'iniziativa del Comune di Corinaldo con gli "incontri di sostegno alla genitorialità" in cui il tema di una serata sarebbe "Crescere figli felici" mi invita ad esprimere un Grazie a tutto tondo al Comune di Ostra Vetere e al suo "immobilismo" , anzi mi auguro che non si tratti affatto di "non muoversi" quanto invece di una scelta precisa dettata dalla considerazione elementare che il fatto stesso che un ente debba occuparsi della "genitorialità" ( e sarei felice se qualcuno mi spiegasse cosa significhi genitorialità) e di come "crescere figli felici" significhi entrare in un campo che non compete ad altri che alla Famiglia , a nessuna altra organizzazione sociale e tanto meno a degli amministratori . Sarebbe inutile ed anche presuntuoso che io , qui , mi metta ad elencare cosa dovrebbe o non dovrebbe fare una buona amministrazione , ma sono certo invece di quello che dovrebbe fare una Famiglia , e cioè disertare incontri dove qualcuno gli indichi cosa fare per essere genitori e cos'altro per far crescere figli felici. Lasciamo queste cose ai tecnici che producono beni di consumo , e agli esperti pubblicitari che ce li vogliono vendere , se vogliamo , possiamo anche andare a dei corsi dove ci viene insegnato a coltivare l'orto o ad allevare al meglio le galline ovaiole . Quando parliamo dei figli non permettiamo a nessun tecnico di dirci cosa dobbiamo fare per farli crescere felici . Sempre in grande amicizia”. Al nostro arguto e circostanziato lettore, oltre alla personale stima e fiducia che doverosamente gli esprimiamo, riteniamo di dovere alcune precisazioni aggiuntive al suo “paradosso” fra “muoversi” e “stare fermi”. Precisazioni che non sono dirette solo a lui, ma anche a tutti i nostri lettori, oltre che alla citata Codias. La prima precisazione di carattere generale è che “montenovonostro” non ha mai fatto discriminazioni nei confronti di nessuno e pubblica integralmente ciò che tutti gli inviano, sia quando condivide gli scritti che quando non li condivide: così ci insegna di fare la nostra coscienza democratica sulla libertà di parola. E’ per questo motivo che abbiamo pubblicato e continueremo a pubblicare tutto quello che ci hanno inviato sia parlamentari che consiglieri regionali e la stessa amministrazione comunale oltre al maggior partito che la sostiene (anche se da molto tempo, da anni, non scrive più niente), sia i suoi avversari, come le liste di minoranza e i partiti di opposizione e loro esponenti, nonché quello che ci hanno scritto e ci scrivono lettrici e lettori, che non citiamo per nome ma solo come “una lettrice” o “un lettore” a causa del clima instaurato dall’attuale intollerante maggioranza, come già faceva trent’anni fa la precedente pessima maggioranza che tuttora l’ispira, per non far rischiare a nessuno ritorsioni e ripicche, solite e prevedibili. Continueremo così anche in futuro, perché solo nel diritto di parola risiede la radice della democrazia e di quella Libertà che costituisce il primo pilastro ideologico di “montenovonostro”. La seconda precisazione, fermo restando la distinzione fondamentale fra educazione e istruzione, è che il contrapposto “paradosso” fra “muoversi” e “stare fermi” sollevato dal nostro lettore ci trova d’accordo sul piano del principio (l’educazione statalizzata e politicizzata era ben nota come espressione di regimi tirannici fin dall’epoca classica, dall’antica Sparta in qua, rispetto alla più democratica Atene di due millenni e mezzo fa). L’educazione è compito troppo delicato per essere lasciato preda di demagoghi e tiranni statalisti, cui interessa piegare le coscienze collettive, invece che sviluppare pienamente la libertà di coscienza individuale. Tuttavia una integralistica applicazione di questa scelta educativa nasconde anche altri rischi contrapposti, legati purtroppo a tante e troppe situazioni di fatto che sempre più frequentemente affiorano in questa società contemporanea, in cui non sempre tutte le famiglie sembrano essere in grado di provvedere efficacemente all’educazione dei propri figli, oltre all’istruzione prevalentemente affidata alle scuole. Ecco perché integrano e suppliscono alle carenze oggettive delle famiglie altre forme di educazione integrativa affidate agli oratori religiosi o ai centri di aggregazione e alle scuole pubbliche e private. “montenovonostro” apprezza e valorizza l’educazione integrativa affidata agli oratori religiosi e alle scuole private, ma non nega certo il ricorso anche ai centri di aggregazione e alle scuole pubbliche. Si augura che questi e queste siano sempre all’altezza dei delicati compiti cui assolvono e che la loro attività venga sollecitata e reclamata come fa l’ottimo consigliere di minoranza Codias, senza prevaricare il diritto-dovere educativo dei genitori come sollecita e reclama il nostro altrettanto ottimo lettore. Hanno entrambi ragione e con loro concorda “montenovonostro”, ben sapendo che se questa attuale amministrazione non si muove, lo fa non tanto per quanto suppone in seconda battuta il nostro lettore, e cioè con intenzionalità, bensì per insita incapacità a capire pienamente il fenomeno educativo che entrambi lamentano. Ma questa è un’altra storia, che integra quanto ci scrive un lettore sul paradosso fra “muoversi” e “stare fermi”.
da montenovonostro |