Ostra Vetere: C’è sempre chi fa qualcosa e chi niente proprio |
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Giovedì 11 Maggio 2017 22:25 |
Terremoto. Ne abbiamo parlato molte volte. E abbiamo tante volte sollecitato la pubblicazione di quel famoso “piano ben preciso per le emergenze” vantato immoderatamente dalla maggioranza che purtroppo ci amministra, ma che non lo fa vedere e non lo pubblica. Perché? Se dovesse disgraziatamente tornare il
terremoto e ci fosse bisogno di organizzare subito l’assistenza, che cosa ne saprebbe la popolazione di cosa fare o non fare? Amministrazioni ben più previdenti, infatti, stanno già lavorando. A Loreto, nei giorni scorsi, è stata organizzata l’operazione “Lauretum”, organizzata dalla Protezione Civile con la collaborazione dell’Aeronautica Militare, i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa ed il Comune di Loreto e simulato un forte sisma con epicentro proprio a Loreto. L’operazione serviva per istruire gli alunni della scuola elementare e della media Lotto su cosa fare in caso di terremoto. Un’attività preventiva, quindi, lodevole, con effetto moltiplicatore per le ricadute esperienziali anche per le famiglie degli alunni. Una buona cosa, quindi. Che potrebbe essere prevista e ampliata anche in altre località, come a Montenovo. Ma se poi si facesse davvero una esperienza educativa di questo genere e poi la Regione facesse come ha fatto con il terremoto vero in questi ultimi nove mesi, durante i quali non è riuscita nemmeno a partorire una casetta abitabile per gli sfollati, ci sarebbe da protestare molto. Esattamente come stanno facendo i terremotati marchigiani che accusano la Regione di colpevole immobilismo contro la “beffa delle casette fantasma”. Quasi quattro stagioni sono trascorse, dal primo terremoto in Centro Italia. A oggi, però, nessun marchigiano abita dentro le casette di legno. Casette che sono state promesse addirittura entro la primavera, prima dall’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi e poi dal commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani. Ma nelle Marche è tutto fermo. A oggi non c’è un marchigiano che vive nelle casette e in nessun Comune sono partiti i lavori nelle aree di urbanizzazione dove istallarle. La Regione ha ordinato 1.819 casette (Sae), di cui 1.566 per il Maceratese, 12 per il Fermano e 241 per l’Ascolano, destinate a 5.040 abitanti. In tutto le casette richieste dai Comuni delle Marche erano 2.502, un numero che la Regione spera però di ridurre di almeno il 30% sistemando sfollati negli immobili invenduti, circa 1.000 ricavati dal bando Erap. Stando ai dati forniti dalla Regione, i Comuni con le aree individuate e di cui si è stabilito il cronoprogramma, sono alcuni dell’Ascolano, ma le casette arriveranno a fine agosto-settembre, nel Maceratese le casette arriveranno nei primi Comuni solo a fine luglio e poi ad agosto, settembre, ottobre e addirittura, per numerosi altri Comuni, pari a 202 casette, non è stato nemmeno stilato il cronoprogramma di montaggio, che quindi potrebbe slittare nel tardo autunno o addirittura in inverno, poiché Il rischio concreto è che un altro autunno arrivi senza che ci sia traccia di casette in molte zone dell’entroterra. Cioè, dopo un anno e mezzo dal primo terremoto: uno scandalo. Se pensiamo che da noi è stato addirittura revocato il progetto per l’area della tendopoli con annesso eliporto per i soccorsi già finanziato 30 anni fa c’è proprio da tremare. E nemmeno il “piano ben preciso” viene ancora pubblicato sul sito ufficiale del Comune di Montenovo. Il Comune di Loreto ha anticipato tutti con la simulazione, la Regione Marche è in forte ritardo e il Comune di Ostra Vetere non fa proprio niente. Poveri noi: evidentemente c’è sempre chi fa qualcosa e chi niente proprio.
da montenovonostro |