Ostra Vetere: Per questo lanciamo un accorato appello a tutti i compaesani |
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Sabato 10 Giugno 2017 23:12 |
Da anni abbiamo intrapreso ogni possibile azione per scongiurare il disastro istituzionale e civile in cui sta precipitando il nostro Comune per responsabilità della sinistra amministrazione che l’amministra. Non sono bastati colloqui diretti e lettere ripetutamente scritte. Non sono bastati i tanti comunicati che settimanalmente spediamo a quasi un migliaio di indirizzi email. Non sono bastate le raccolte di firme per scongiurare il pericolo della totale dispersione delle risorse civili e istituzionali pazientemente
cumulate da generazioni e generazioni di probi amministratori che, tutti, hanno sempre contribuito a far crescere il paese e dotarlo di servizi e strutture. Fino a trent’anni fa a Ostra Vetere c’erano il Comune con una trentina di dipendenti e alcune altre ditte impegnate nei servizi e manutenzioni, c’era un Ospedale con altrettanti dipendenti medici infermieri e inservienti, c’era il servizio di guardia medica con il centralino per le emergenze, c’erano due acquedotti di cui uno consorziale e l’altro rurale con i fontanieri addetti, c’era una discarica (seppure incontrollata) con netturbini e appaltatore locale del servizio di trasporto dei rifiuti, c’era un mattatoio attivo con il veterinario gli addetti e il custode, c’era la Scuola Media con il preside. Non c’è rimasto più niente, dopo il sinistro ventennio sfascista e il recente emulo. Rimane ancora appena l’ombra del Comune che i sinistri locali, zonali, regionali e nazionali si apprestano a far scomparire fondendolo e declassando il paese, non più Comune, a misera frazione altrui con un sindaco forestiero che nemmeno verrà più in paese. Ancora qualche anno (pochi) e non rimarrà più niente. Peggio che se fosse passato Attila, che dove passava non cresceva più nemmeno l’erba. Qui ancora l’erba cresce, anche troppo, perché i cantonieri addetti sono stati promossi dietro una scrivania e l’erba è salva. Solo quella ci rimane e spesso è solo ortica. Lunedì si consumerà l’ultima demolizione: l’asilo di Pongelli, trasformato in Centro Diurno, finirà trasferito nella ex RSA, anche questa chiusa definitivamente, dopo che è stato soppresso l’Ospedale che c’era qui da settecento anni, almeno dal 1342. Gli acquedotti pagati da noi sono stati trasferiti ad altri enti e noi paghiamo solo l’acqua. Per usare una discarica, tanto lontana quanto quella che avevamo prima, dobbiamo pagare fior di milioni di lire. Il mattatoio è stato chiuso e venduto. Non c’è nemmeno più la presidenza della Scuola Media. In questi giorni l’amministrazione comunale, che purtroppo abbiamo, si sbraccia a pubblicizzare la conferenza stampa di lunedì prossimo che promette di “ampliare” il Centro Diurno per il quale il paese dovrà definitivamente cessare ogni possibilità di assistenza sanitaria ospedaliera e per gli anziani lungodegenti nell’ormai ex Ospedale. In compenso promettono di fare qualche lavoretto per inaugurare poi la “nuova” struttura nel 2018, con fanfare e tamburi sotto le elezioni amministrative che ci saranno l’anno prossimo. Nemmeno questa offensiva strumentalizzazione ci risparmieranno. Bisogna fermarli, prima che sopprimano anche il Comune. Ma possiamo farlo se tutti ci aiutano a impedire il tracollo paesano. E c’è un solo modo: il prossimo voto. Se il malumore che serpeggia in paese si tradurrà in aperto appoggio alla lista che intendiamo presentare come “montenovonostro”, il paese tornerà davvero “nostro” e non più “loro”. Dobbiamo impegnarci tutti per far cessare il disastro. Aiutateci quindi a conservare il paese e a farlo tornare a crescere. Per noi e per i nostri figli. L’abbiamo detto tante volte, noi non siamo né di destra né di sinistra, e nemmeno ci piace la politica come è stata ridotta in questi ultimi trenta anni. Anche se sarà difficilissimo, non sarà impossibile ricostruire il paese, nonostante i tanti e troppi danni provocati in questi trenta anni. Noi abbiamo la forza per farlo e tutti possono aiutarci, senza preclusioni per nessuno. Montenovo è il paese più bello del mondo e tutti dobbiamo sentirci impegnati a difenderlo contro i “deformatori” di qui e di fuori. Soprattutto quelli di fuori, i forestieri. Basta con le “deforme” che fanno morire il Comune di Montenovo. Per questo lanciamo un accorato appello a tutti i compaesani.
da montenovonostro |