Non abbiamo mai espresso positivi apprezzamenti politici per la rossissima “ministra” Fedeli, dopo tutto quello che ha fatto e sta facendo. Tuttavia, quando nello scontro politico si va oltre l’acceso dibattito civile per arrivare ad azioni violente, come è successo al Senato sulla discussione per lo “ius soli”, prendiamo pari distanze anche da chi l’attacca. Noi siamo per il confronto, foss’anche serrato o addirittura acceso, sul piano politico. Ma sempre nei limiti del dovuto rispetto per tutti, avversari compresi, che non possono essere considerati “nemici”, come fa purtroppo sempre la sinistra, per quell’innato “peccato originale” che la fa considerare sempre “partito di lotta” anziché “partito di governo”. Il partito di lotta teorizzava addirittura la rivoluzione violenta. E noi certamente non avalliamo simili scelte, anzi, le contrastiamo. Essere partito di governo, invece, impone una grande capacità di attenzione per tutti, con pazienza e lungimiranza. Tutte cose lontane mille miglia dal patrimonio genetico della sinistra. Ma occupare violentemente i banchi del governo e addirittura aggredire fisicamente la “ministra” Fedeli è pratica da “partito di lotta” che non solo non condividiamo, ma addirittura riproviamo, anche se viene praticato non dalla sinistra ma dalla destra leghista. E questo è ciò che è successo in Senato. Non possiamo tolleralo e per questo esprimiamo solidarietà alla “ministra” Fedeli. E’ vero che c’è chi dice che quella della Fedeli è tutta una messa in scena (è stata infatti medicata in infermeria perché dice di essere stata aggredita), mentre le destre affermano che non è stata nemmeno sfiorata. Sulla credibilità delle dichiarazioni della “ministra” Fedeli si è più volte recriminato. Adesso attendiamo la perizia sulle registrazioni televisive per stabilire chi ha detto il vero e chi il falso. In ogni caso l’indecoroso spettacolo in Senato offende la coscienza civile del paese e, che sia stata sfiorata o meno la “ministra” Fedeli, non doveva accadere uno spettacolo simile.

da montenovonostro