Ostra Vetere: Sù cumpàgni, dìdjelo ànca vuà, che cugì pròpio ‘nze fà |
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Sabato 01 Luglio 2017 21:36 |
Pàre che dìmo sèmpre quèlla. Ma è perché è spèsso pròpio quèlla: chì la tèrra trèma e prìma o dòbo va a chiappà ànca a nuà. Ieri è stato di nuovo così: una quarantina di scosse sismiche, alcune anche di notevole intensità, sono tornate a spaventare non solo la popolazione dell’Appennino, ma anche in Toscana. E oggi non è andata meglio. Una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.2 ha colpito questa mattina alle 10.10 la Svizzera, in località Chateau d’Oex, una zona non molto distante dal Lago di Ginevra e dal confine con la Valle D’Aosta. Secondo il sismologo Michel, l’attività sismica è in aumento in questa regione dal 2016, e altre scosse potrebbero avvenire nei prossimi giorni, settimane o mesi. Ma non basta, perché un’altra scossa di magnitudo 3.6 era stata registrata alle 2.21 dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia al confine tra Marche e Umbria. I comuni più vicini all'epicentro sono quelli di Arquata del Tronto e Montegallo. Ma ci vuole
molto a capirlo? Se dovesse capitare anche da noi, chi dei nostri compaesani saprebbe cosa fare se gli amministratori non si decidono a pubblicare il piano per le emergenze. “Ben preciso” o no, che almeno si decidano a pubblicarlo. Noi intanto pubblichiamo una nuova foto dei danni che fece anche da noi il terremoto di Senigallia del 1930, che danneggiò tanti palazzi nel centro storico, come l’arco di Porta Nuova, che dovette essere rinforzato con chiavarde di serraggio dei tiranti in acciaio ad evitare il rischio di crolli. Pubblichiamo questa nuova immagine, sperando che serva a spronare i sinistri amministratori che purtroppo abbiamo. E visto che tanto da mesi non ci sentono, proviamo a farglielo dire anche dai loro compagni di partito: sù cumpàgni, dìdejelo ànca vuà, che cugì pròpio ‘nze fà.
da montenovonostro |