Le idee reggono il mondo. Le idee sono immutabili. Gli uomini cambiano. Le idee, giuste o sbagliate che siano, rimangono e meritano rispetto. Gli uomini che sbagliano meritano solo compassione. E talvolta pena. Fanno pena gli uomini grandi. Anche loro possono sbagliare, ma se sbagliano fanno danni grandi e perciò fanno pena. Gli uomini piccoli che sbagliano fanno solo compassione. Le idee sbagliate fanno pena. Non si possono compatire le idee sbagliate, ma solo condannarle, e fanno compassione gli uomini che l’hanno professate. Erano dei piccoli. Sta in
questo la differenza fra compassione e pena: due sentimenti che provano solo coloro che sono grandi e che professano idee giuste. Agli altri, ai piccoli, è riservata solo la rabbia, l’invidia, il rancore. Tutte cose da piccoli. E allora ci fa un po’ pena il manifesto che pubblichiamo e che compare sugli organi di informazione in questi giorni infuocati per la politica italiana. L’argomento del contendere è la diversa valutazione del fenomeno globale dell’immigrazione planetaria che da ormai sei anni invade l’Europa, passando per la porta intenzionalmente spalancata dell’Italia. Sull’argomento si possono avere idee diverse. Di rifiuto, come fa la destra, e di accettazione e addirittura sollecitazione, come fa la sinistra. Sono idee. Giuste o sbagliate che siano. Poi ci sono gli uomini che le professano: uomini grandi e uomini piccoli, come sempre ci sono, gli uni e gli altri, in tutti e due i versanti della politica italiana (“politica” si fa ovviamente tanto per dire). Ammettendo che siano “grandi” gli uomini che stanno a capo di movimenti che professano idee, come è possibile, domandiamo noi, che chi sta a capo di un’idea piroetti d’improvviso cambiando campo. Come è possibile che, dopo aver professato una idea, giusta o sbagliata che essa sia stata, il “capo” d’improvviso cambi idea e sposi l’idea opposta senza dare alcuna giustificazione plausibile. Non getta la spugna, confessando di aver sbagliato, e toglie il disturbo chiedendo scusa per i danni provocati a professare una idea sbagliata. No, no. Continua a comportarsi come se avesse sempre avuto ragione, prima e dopo. Il che è francamente impossibile. Almeno in una delle due volte ha sbagliato: o prima o dopo, se non addirittura entrambe le volte. E questo è quello che sta accadendo in questi giorni. Dopo che testardamente il Partito Deformatico ha professato l’idea dell’accoglienza generalizzata a tutti gli immigrati, fossero anche clandestini infiltrati, adesso il “capo dell’idea” l’idea la cambia, eccome. Addirittura pubblicando un cartello, diffuso sui social, che ha suscitato l'ironia e il sarcasmo feroce della Rete. Il post, lanciato dalla pagina facebook del Partito Democratico, è stato poi cancellato, ma inutilmente: il web ha la memoria lunga. E la Rete si scatena. Di post in post, di bacheca in bacheca, la frase di Renzi finisce anche sulla pagina di Matteo Salvini che, cogliendo la palla al balzo chiede agli italiani di scegliere, fra i due, almeno l'originale. Ma le critiche al segretario PD giungono anche da elettori e simpatizzanti del suo partito, che non dimostrano di aver apprezzato lo scivolone in salsa leghista proprio sul tema migranti, caro alla sinistra. Ribatte il “capo dell’idea” opposta, il leghista Salvini, che si chiama ugualmente Matteo come il primo, tanto per confondere ancora le acque: "L'85% di chi sbarca in Italia non è un rifugiato di guerra, ma un migrante economico" ammette oggi il premier Gentiloni. Si svegliano tutti adesso? Io lo denuncio da tre anni! – dice Salvini - PD e governo complici dell'invasione, complici di scafisti e schiavisti, maledetti!". Noi non arriviamo a simili invettive, ma certo quel manifesto ci fa un po’ pena.
da montenovonostro |