Circola a Ostra una ben differente e riduttiva versione sul clamoroso caso della bambola impiccata vicino al Palazzo Municipale con a fianco la minacciosa scritta “State attenti …” e di cui al nostro precedente comunicato di Venerdì 21 Luglio 2017 dal titolo “Ostra: Così si comportano i mafiosi, non i cittadini seri” (http://www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/39132-ostra-cosi-si-comportano-i-mafiosi-non-
i-cittadini-seri) e circolano anche irose e vittimistiche interpretazioni da parte del sindaco, che là purtroppo hanno (come da noi), da parte di quella sinistra maggioranza e di quanti altri sinistri blateranti sostenitori in zona, e oltre, la sinistra riesce sempre a raccogliere massicciamente. Due divergenti versioni che, per l’insistenza e la ripetitività, inducono a fare chiarezza sui singoli aspetti della sconcertante vicenda. Tutto parte dall’improvvida decisione del sindaco ostrense di voler imporre alla popolazione una sua particolare (e “particolare” è quantomeno dir poco) visione della viabilità cittadina. Con un atto di imperio, più che di insindacabile discrezionalità, il sindaco, all’insegna di quel “cambiamento” che è chiave ossessiva di ogni sinistra scelta politica e amministrativa della sinistra che amministra e governa, ha deciso di rovesciare il senso di marcia nei corsi principali della città. Chissà perché. Non se ne sentiva proprio il bisogno e nemmeno la necessità, né l’opportunità. E infatti la cittadinanza è insorta con ogni genere di manifestazione di dissenso, dalle interrogazioni consiliari, alle richieste di chiarimenti, alla raccolta di firme, all’invasione della sala consiliare da stuoli di cittadini muniti di cartelloni di protesta, all’affissione di manifesti sulle vetrine dei negozi cittadini, ai cortei di macchine strombazzanti e ogni altra forma di civile dissenso. Ma non c’è stato niente da fare. Testardamente il sindaco ha voluto procedere al “cambiamento”. E ai cittadini che avevano raccolto le firme su una richiesta di indizione di un referendum cittadino per fare decidere al popolo se accogliere o meno la contestata innovazione, la stessa sinistra maggioranza ha deliberato in consiglio che il referendum manzonianamente "non s'ha da fare": bocciato. Alla faccia della democrazia e della partecipazione. Solo loro riescono a fare così. E così è stata data attuazione al “cambiamento”. Ma nella notte è comparsa la bambola impiccata e la scritta minacciosa. Ovvio l’immediato riferimento al clima infuocato che si respira a Ostra e all’immediata condanna per un gesto che, anche a noi, è apparso mafioso. Invece circola ora una versione molto più riduttiva e insignificante: sarebbero stati tre ragazzini a raccogliere la bambola da giorni caduta in terra e abbandonata dai legittimi proprietari o dalla legittima proprietaria, per sistemarla bene in vista agli immemori proprietari perché la riprendessero, mentre la scritta, su altra parete dell’edificio, si riferirebbe a tutt’altro fatto e non a minacce all’amministrazione comunale, ma ad un infantile avvertimento nei confronti di altri dispettosi minorenni che da tempo infastidiscono il primo gruppo di ragazzini. E’ vero? Non è vero? Difficile dirlo. Certo è però che a questa seconda versione, diciamo così, “edulcorata” ma comunque non certo encomiabile, si contrappone il ben più attivo apparato di partito militante e duro che, a più e più voci, tuona contro il fatto e lo piega all’interesse di parte. Così il sindaco viene dipinto come innocente vittima di oscure trame eversive contro cui scagliare veementi invettive in difesa della democrazia insidiata, della libertà conculcata, della insoffribile lesione dei diritti degli amministratori a fare come gli pare. E’ un coro tumultuante che monta di giorno in giorno in denunce, prese di posizione, indignati comunicati e plateali solidarietà al povero sindaco, vittima di chissà quali fascistiche e mafiose aggressioni intolleranti e intollerate. Tutte belle cose, se non ci fosse un particolare omesso da tutti. Questo clima infuocato, se non torbido, ha certamente un responsabile, un responsabile primo, lo scatenatore di una vicenda che spinge al parossismo tutta una intera comunità, peraltro finora sempre pacifica e tollerante. E questo responsabile primo è l’intollerante protervia di voler imporre comunque e ad ogni costo alla popolazione una decisione che nessuno o quasi vuole davvero. E’ sempre così con i sinistri detentori del “potere”, capaci di trasformarsi in autentici campioni della “dittatura del proletariato” di bolscevica memoria. Finisce sempre così con gente che non ha alcuna sensibilità civile e sociale, nessuna capacità diplomatica e nessuna lungimiranza politica. Gente votata a “cambiare” e a “rottamare” ciecamente, in esecuzione di un ordine di partito, perché è irreggimentata in permanente e assoluta militanza. Loro non cambiano mai, se hanno preso una decisione, qualunque essa sia, tirano dritto, anzi storto, a sinistra. Non cambiano mai e insistono sempre fino alla fine, verso il sinistro obiettivo fissato. Fino a quando a risvegliarli dai loro sinistri sogni onirici non arriva una salutare “sberla” elettorale. Solo allora, ma non sempre, alcuni (ma non tutti) capiscono. Ma ci vuole tempo, come da loro per la viabilità, anche da noi per l’Ospedale e la RSA. Ma l’anno prossimo …
da montenovonostro |