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Home Comunità montenovonostro Ostra Vetere: Nei camper al caldo torrido sotto il sole d’agosto
Ostra Vetere: Nei camper al caldo torrido sotto il sole d’agosto PDF Stampa E-mail
Sabato 05 Agosto 2017 21:47

Ostra Vetere Nei camper al caldo torrido sotto il sole d agostoQuasi quotidianamente il terremoto ci ricorda che c’è, e quasi quotidianamente il PD ci ricorda che non c’è proprio. Di oggi la notizia che l’emergenza caldo non risparmia i luoghi del sisma, dove la gente che non ha abbandonato i propri paesi si trova in roulotte, container o camper dove vivere sta diventando impossibile. «Con questo caldo si trasformano in forni crematori, se vuole la faccio entrare per sentire come si sta», dice una signora di mezza età che parla e piange mentre descrive all’Ansa (n.d.r. una delle più grandi agenzie giornalistiche d’Italia) come si vive nelle roulotte a quasi un anno dal terremoto che ha distrutto Castelsantangelo sul Nera, nel cuore dei monti Sibillini. «Ci avevano promesso che le casette sarebbero arrivate in primavera, invece siamo quasi alla fine dell’estate e viviamo ancora qui accampati e i nervi stanno cedendo», aggiunge la donna mentre apre la roulotte e invita a entrare. Dentro è un caldo invivibile. E’ evidente l’approssimazione, se non l’incapacità, degli organi preposti a realizzare l’accoglienza per i terremotati in maniera adeguata. Tenere le roulotte sotto il sole con queste temperature è da sprovveduti, grazie a quel Partito Deformatico che un anno fa irrideva gli interventi dell’odiato governo di destra a L’Aquila terremotata, promettendo di fare molto, ma molto meglio e subito. Niente di più falso. Il “subito” lo misuriamo ormai in anni, invece che in giorni e sul “meglio” è meglio (per l’appunto) tacere. Ma perché dovremmo tacere sull’inadeguatezza del Partito Deformatico a risolvere i problemi logistici minimi? Altro che tacere, vogliamo invece parlare. E fare raffronti. A L’Aquila, come a Castelsantangelo sul Nera e come da noi a Montenovo. Su L’Aquila hanno già detto tutto i terremotati, quando sono andati più volte a manifestare davanti a Montecitorio a Roma, invocando il ritorno di Berlusconi e Bertolaso, al posto di Renzi (o Gentiloni) ed Errani. Su Castelsantangelo sul Nera abbiamo detto. Rimane da noi a Montenovo. Qui non si riesce a vedere pubblicato quello sbandierato “piano ben preciso per le emergenze”, che deve essere davvero così prezioso da non volerlo “sciupare” mostrandolo. Eppure è un “dovere” pubblicarlo. Ma non lo pubblicano. Eppure l’hanno fatto sostituendo, anzi annullando il ben migliore piano per la Tendopoli e l’Eliporto a servizio del paese in caso di calamità. Con la non piccola differenza che quel piano, subito finanziato nel 1983 dal Ministero dell’Interno con un contributo a fondo perduto di 30 milioni (che all’epoca era una bella sommetta), è stato frettolosamente sfasciato dall’amministrazione sfascista che è venuta dopo e che, anziché predisporre le piazzole per le roulotte e l’area per l’atterraggio degli elicotteri di soccorso, ha preferito distrarre quelle somme per farci la sede della musica, che come tutti sanno è assolutamente “indispensabile” in caso di calamità (secondo loro). In compenso quel piano che hanno rabbiosamente demolito, prevedeva l’alberatura delle piazzole di sosta, proprio per mantenere al fresco d’estate le roulotte a al caldo d’inverno, perché gli alberi avrebbero dovuto essere a foglia caduta su un’area protetta dal cerchio delle colline circostanti dai venti freddi di bora e in uno spazio già servito da fognature e depurazione, prossimo al paese ed esposto a sud. Altro che la terribile condizione in cui il Partito Deformatico vorrebbe tenere noi a Montenovo e i terremotati a Castelsantangelo sul Nera nei camper al caldo torrido sotto il sole d’agosto. E intanto che l’amministrazione ci nega la pubblicazione di quel “piano ben preciso” noi mostriamo un'altra “foto ben precisa” dei danni procurati anche da noi dal terribile terremoto di Senigallia del 1930. Mostra le numerose chiavarde di serraggio dei tiranti in acciaio per la stabilizzazione delle pareti laterali del cosiddetto “Palazzo Spadoni” e del campanile della chiesa di San Severo danneggiati dal terremoto di allora, mentre pensiamo ai terremotati di Castelsantangelo sul Nera nei camper al caldo torrido sotto il sole d’agosto.

da montenovonostro

 

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