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Ostra Vetere: Doveva essere “montenovonostro” ad aprire gli occhi a tutti sulle nuove schiavitù? PDF Stampa E-mail
Sabato 19 Agosto 2017 22:46

Ostra Vetere Doveva essere montenovonostro ad aprire gli occhi a tutti sulle nuove schiavitù?Non ci ha risposto. Il sindaco non ha ancora risposto alla nostra richiesta di avere precise informazione sull’utilizzo di immigrati in “lavori socialmente iniqui” per il Comune di Ostra Vetere. Ce ne siamo sentite dire tante per quei comunicati contro le nuove schiavitù e per quel libro su “Nerone” che abbiamo distribuito e che distribuiamo di nuovo anche oggi. Quello che scrivevamo inascoltati da mesi e mesi, adesso è sulla bocca di molti. Come mai? Doveva essere “montenovonostro” ad aprire gli occhi a tutti sulle nuove schiavitù? Avevamo preso lo spunto dall’accordo sottoscritto, purtroppo, anche dal nostro Comune insieme ad altri Comuni della zona e d’intesa con la Prefettura per utilizzare i migranti in progetti di “lavori socialmente utili gratuiti” introdotti dal “decreto Minniti”, contro il quale abbiamo detto e ridetto più volte che non  sono “lavori socialmente utili”, bensì “lavori socialmente iniqui”. Far lavorare gratis i migranti reintroduce in forme subdole nuovi modelli di schiavitù da negrieri. E l’abbiamo detto subito che non solo non siamo d’accordo, che non vogliamo essere coinvolti in simili espedienti che ripugnano a ogni coscienza democratica, che non vogliamo che il nostro Comune si macchi di simili attentati alla dignità umana. Anzi, avevamo chiesto al sindaco di smettere immediatamente l’esperimento, di fare pressione nei confronti degli altri sindaci affinchè tale pratica aberrante fosse abbandonata e gli avevamo anche chiesto una documentata relazione su quanti immigrati aveva occupato il nostro Comune, come e quanto erano stati pagati e con quali garanzie sindacali. Ovviamente non ci ha nemmeno risposto, come fa sempre, in barba alle altisonanti promesse elettorali con le quali diceva che avrebbe “reso il conto” alle richieste dei cittadini. Seehhh! Non si fa così. Altro che democratico. Avrà preso esempio da altri regimi dittatoriali e tirannici che non fanno mai sapere niente a chi non la pensa come chi comanda e addirittura si vendicano con discriminazioni e ritorsioni? A molti sembra che sia così. Se non lo fosse, il sindaco risponderebbe sollecitamente alle richieste. E invece non parla e tace. E nemmeno scrive nè risponde. Se pensa che così guadagna consensi si sbaglia e gli auguriamo di tutto cuore di prendere una sonora “sberla” elettorale alle prossime elezioni amministrative anticipate di primavera 2018, magari della stessa portata di quella che ha preso il 4 dicembre scorso un altro “comandotuttoio” nazionale, capo di quel Partito Deformatico che ancora non capisce la lezione se non sbatte la bocca. Comunque noi continueremo a parlare e a scrivere. A tenere comizi purtroppo non possiamo, perché ce lo impedisce con delibere e tasse antidemocratiche artatamente discriminatorie e liberticide, fino a quando anche lui non batterà la bocca. Perché a gente così solo una battuta di bocca è in grado di metterla in riga. Nessuno può permettersi di limitare la libertà di nessun’altro. Solo i tiranni di destra e di sinistra pensano di poterlo fare impunemente, negando diritti e vendicandosi su chi non si allinea. Esattamente come fanno i caporali, i negrieri e gli scafisti sfruttatori delle miserie umane. Ne abbiamo parlato più volte in questi mesi e finalmente l’altro giorno abbiamo registrato con piacere che i “fedeli del martire Pietro”, immolato dal perverso Nerone, hanno incominciato a prendere atto che così proprio non va: la schiavitù non è tollerabile e nessuno può ardire di infrangere le leggi morali e quelle sociali. Proprio l’altro giorno abbiamo riferito della presa di posizione del Papa e del Vaticano contro le nuove forme di schiavitù, esattamente come dicevamo noi già sei mesi fa. Era ora. E tutti sanno che quando si dà la stura al vaso, il fiotto si moltiplica e diventa poi travolgente. Infatti ora abbiamo il piacere di registrare altre voci che si levano contro le “nuove schiavitù”: e partono dall’Unione Europea, secondo la quale è proprio l’Italia il paese più a rischio. La proiezione, pubblicata nel report Modern Slavery Index 2017 a cura del centro studi britannico Verisk Maplecroft, si basa soprattutto sull’elevato numero di sbarchi sulle coste italiane. Arrivi che hanno provocato un innalzamento del numero delle “persone vulnerabili”, facili prede di mafie e sfruttatori. Secondo il sociologo: "Il problema è il sistema d'accoglienza. L'80% di sfruttati è di nazionalità straniera, gli altri italiani". E il report dice anche che: “In agricoltura ci sono più di 100mila sfruttati, non solo migranti”. Il problema non sono solo i migranti, ma un sistema di accoglienza e un mercato del lavoro che sulle sponde settentrionali e orientali del Mediterraneo manifestano grossi limiti. “I flussi migratori li mettono solo in evidenza. Il problema è strutturale, non a caso il fenomeno del caporalato non lo troviamo, come si pensa, solo nelle grandi piantagioni del sud, ma anche nelle aziende vinicole d’eccellenza del ricco Piemonte”. Ma quanti sono gli schiavi nel nostro Paese? “Secondo gli ultimi rilevamenti – dice il sociologo – in Italia sono 100 mila le persone in condizione di schiavitù e para schiavitù in agricoltura. L’80% sono stranieri, il restante 20% italiani“. Capito? Ormai si parla apertamente di “schiavitù” e di “para schiavitù”. Esattamente come scrivevamo noi sei mesi fa. Ma era proprio necessario che solo “montenovonostro” aprisse il dibattito sull’argomento, che ora fa parlare più d’uno e che nel futuro farà parlare molti? Per questo alleghiamo di nuovo il volume 286 del Centro di Cultura Popolare intitolato “Da Nerone alle nuove schiavitù”. Vale la pena di leggerlo, perché già sei mesi fa anticipava il dibattito che finalmente incomincia a svilupparsi oggi, anche se il sindaco pensa di non dovergli nemmeno rispondere, mentre ci ha risposto il senatore PD Mario Morgoni, quando glielo abbiamo inviato, e secondo il quale i “lavori socialmente utili” del decreto Minniti “non c’entrano un bel nulla” con le nuove schiavitù. A no? Eccom’è che adesso si svegliano in tanti? Doveva essere “montenovonostro” ad aprire gli occhi a tutti sulle nuove schiavitù?

 

da montenovonostro

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