L’ultimo bestiale attentato terroristico dell’Isis a Barcellona, con morti e feriti e per un solo miracolo salva la basilica della Sagrada Famiglia, scuote l’Europa e anche il mondo del giornalismo. Basta leggere l’articolo di ieri pubblicata da TiscaliNews di quell’editore sardo onorevole europeo PD Renato Soru che non ha mai smentito la politica cosiddetta “buonista” del suo PD terzomondista, capace di far passare per “buona” ogni cosa che fa, come la “buona politica”, le “buone pratiche”, la “buona amministrazione”, “buona scuola” e via “buonificando” e soprattutto “imbonendo”. Ci saremmo aspettati anche oggi il solito esercizio giustificazionista e terzomondista, accogliente e globalizzante, pro-immigrazione e largheggiamenti unidirezionali per ogni sorta di "inclusione” sconclusionata e autocolpevolizzante, com’è nella testarda tradizione del Partito Deformatico “cecato” dalla sua sinistra ideologia internazionalista e globalizzante. E invece no. Leggete cosa ha scritto ieri al seguente link (oddio, come non ci piace l’esterofilia generalista anglofila, quando si potrebbe correttamente scrivere “collegamento ipertestuale” o qualcosa di simili, ma in italiano): http://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/guerra-isis/. Titola TiscaliNews: “L’Isis e il sangue dell’Europa: 400 morti e 1500 feriti. Ma nessuno ha il coraggio di ammettere che siamo in guerra”. E dopo aver spiegato razionalmente che “Il nemico arriva dalle nostre periferie. Figli delle seconde o terze generazioni di immigrati. O arriva da fuori, passando le frontiere inosservato. È un soldato che sa evitare come farsi prendere ma nel momento in cui entra in azione pretende la visibilità e mette in conto di poter (dover) morire”, si domanda pertinentemente: “Cosa ci impedisce di avere una visione unitaria di questa offensiva terroristica a larga scala, nuova e inedita?”, per poi enumerare i tanti e troppi fatti di sangue provocati dal terrorismo islamico vigliacco e pericoloso. E’ il frutto della radicalizzazione di cittadini di origini mussulmane, seppure inseriti, figli di immigrati di seconda o terza generazione, gente ormai da lungo tempo integrata nella società europea, ma che anziché amare, odiano a morte la nuova patria che li ha ospitati, allevati, mantenuti. E ammazzano, tradendo la fiducia loro concessa con un dubitabile eccesso di credito accogliente e integrante. Che alla fine ringraziano così: tradendo tutto e tutti, provocando stragi e insanguinando città e nazioni “accoglienti”. Sarà questo un segnale anticipatore che dopo il "contrordine compagni" sulla regolamentazione dei flussi migratori dovremmo attenderci anche un altro "contrordine compagni" sullo "ius soli", cioè un ripensamento della generealizzazione del diritto alla cittadinanza di ognuno avventurosamente nato in italia anche da non italiani? Che è infatti passato alla Camera dei deputati dove il PD ha una maggioranza schiacciante, ma rischia di impantanarsi al Senato, dove una maggioranza sicura il PD non ce l'ha, nonostante le conclamate irriducibili intenzioni di Gentiloni proclamate al Meeting del movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione a Rimini e all'indiretto appoggio fornito del Papa nell'Angelus di ieri a Piazza San Pietro. E’ pur vero che le opere di misericordia corporali impongono ai cristiani il dovere di “dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, curare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i defunti”, mentre le opere di misericordia spirituali impongono anche di “consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti”. Ma tra il dovere dell’accoglienza complessivamente esplicitato dalle prime sette opere di misericordia corporale, occorre tuttavia esercitare anche la doverosa prudenza chiaramente contenuta nelle seconde sette opere di misericordia spirituali, perché tanti sono gli ignoranti e i peccatori, mentre sempre più numerosi diventano i dubbiosi. Perché Giuda l’abbiamo accolto tra noi.

da montenovonostro