Cosa ci insegna il terremoto che ieri ha colpito e funestato l’isola d’Ischia? Primo: che “montenovonostro” non fantasticava disgrazie in quest’ultimo anno (come qualche malizioso lettore insinuava giorni fa), durante il quale lanciava continui allarmi sui rischi connessi alla mancata prevenzione antisismica: il terremoto può davvero colpire imprevedibilmente e duramente dovunque, e quindi anche a casa nostra. Secondo: la amministrazione comunale di sinistra che purtroppo abbiamo si carica di una grave responsabilità a non pubblicare quel famoso (“famoso” si fa ovviamente tanto per dire) “piano ben preciso per le emergenze” tanto importunamente magnificato e altrettanto importunamente redatto, ma che nessuno è in grado di conoscere perché rimane sepolto in un cassetto all’insaputa dei potenziali destinatari, che non possono quindi conoscere tempestivamente cosa fare in caso di terremoto. Terzo: con il terremoto non si scherza perché, oltre ad aver colpito l’Italia Centrale da un anno a questa parte ed ora luttuosamente l’isola d’Ischia, nessuno può sperare in una accorta azione né preventiva né emergenziale e tantomeno ricostruttiva, stante le accertate carenze istituzionali, politiche e amministrative che, a un anno dalle prime violente scosse, non sono state in grado né di ricostruire, né di provvedere all’emergenza, né di avere idea precisa di cosa fare, e infatti prima il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e poi il Commissario Straordinario per il Terremoto Vasco Errani si sono dimessi e lo sbandamento è totale. Quarto: nemmeno si può sperare informazioni esaustive dagli organismi scientifici preposti a studiare e valutare i terremoti perché le stesse previsioni prima, e poi le valutazioni poi, sono state “sballate” sulla qualificazione del rischio sismico d’area e perfino sull’entità misurata della magnitudo, dell’epicentro e dell’ipocentro registrati strumentalmente. Quinto: tutti i livelli istituzionali preposti (Stato, Governo, Regione, Comune) hanno politicamente fallito il compito primario di assicurare protezione alle rispettive popolazioni. Sappiamo solo che disastro colposo e omicidio colposo sono le ipotesi di reato che hanno portato la Procura di Napoli ad aprire il fascicolo sul terremoto di Casamicciola, che ha provocato due morti e una quarantina di feriti nell’Isola d’Ischia. Nemmeno questa lugubre prospettiva riesce ancora a far smuovere la amministrazione di sinistra che purtroppo abbiamo? Dobbiamo nuovamente ricordare cosa ha provocato anche a Montenovo il terribile terremoto di Senigallia del 1930. Pubblichiamo una nuova foto che mostra le chiavarde di serraggio dei tiranti in acciaio inseriti nei muri perimetrali per stabilizzare il Palazzo Pandolfi e il vicino Palazzo Buti sopra l’arco dell’Ospedale. Né può darci sollievo (anzi!) il fatto che tanto l’Ospedale non c’è più, sfasciato dalle amministrazioni sfasciste di sinistra.

da montenovonostro