Dalle Marche: Il DC Rosini sulla galassia democristiana |
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Venerdì 01 Settembre 2017 16:34 |
Ci scrive il Commissario regionale Marche della Democrazia Cristiana dottore Franco Rosini e ci trasmette una sintesi grafica del panorama del “figli” della grande madre democristiana. Una immagine dalle facce molteplici in cui si è frammentato il più grande partito italiano della cosiddetta “prima Repubblica” durata un cinquantennio fra il 1943 e il 1992. A quest’ultima data risale l’inizio della frantumazione in cento schegge, che non trovano ancora una sintesi, come peraltro
nessuno degli altri partiti storici della “prima Repubblica” ha retto l’urto delle trasformazioni della società attuale. Perché è successo? Gli uomini possono anche cambiare idea, ma le idee non cambiano e rimangono. Che cosa impedisce ancora ai partiti tradizionali di ricostituire una base associativa, ridefinendo e attualizzando le loro differenti ideologie? Si dice che i partiti sono morti. E’ vero. Ma è forse migliore questo tempo in cui nessuna “idea” è più buona (né di centro, né di sinistra, né di destra) e in cui domina una approssimativa e scriteriata gestione del potere per il potere e non più per una idea? Ha fatto bene Rosini a inviarci questo grafico istruttivo, simbolo della frantumazione che non porta mai da nessuna parte. D’altra parte la frantumazione è l’esatto opposto dell’ “unità”, che un tempo era vanto della sinistra. E guarda invece come stanno andando le cose in casa loro, tra D’alema, Renzi, Bertinotti, Bersani, Boldrini, Speranza, Civati, e adesso Minniti e Orlando. Né diversamente accade alla destra, fra Fini, Meloni, Gasparri, Storace, oppure fra i leghisti Bossi e Salvini e fra i cinque stelle fra Grillo, Pizzarotti, Di Maio, Fico, Raggi e scissionisti vari. Fare a gara fra chi “sfascia” di più non ci pare una gran gara. E nemmeno condivisibile. Come giustamente fa rilevare il DC Rosini sulla galassia democristiana.
da montenovonostro |