Dall’Italia: Due pesi e due misure sulla libertà di informazione |
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Venerdì 08 Settembre 2017 16:10 |
Quando chi “comanda”, anziché “servire”, usa due pesi e due misure, più leggeri per i compagni e ben più gravosi per gli avversari, scambiati per nemici da distruggere, allora vuol dire che si è prossimi alla tirannìa. Facciamo un esempio. Il ministro alla giustizia, il PD Andrea Orlando, ha pronto uno schema di decreto legislativo che esclude la possibilità per i pubblici ministeri di utilizzare il contenuto integrale delle intercettazioni. Sette pagine per dare un giro di vite sulla pubblicazione delle intercettazioni, stoppando la possibilità per i magistrati di inserire virgolettati di telefonate e ambientali. “Soltanto il richiamo al loro contenuto”, è scritto nella bozza di decreto che il ministro Andrea Orlando ha inviato ai Procuratori italiani. Senonchè il ministro Orlando, che adesso vorrebbe escludere i virgolettati delle intercettazioni dalle ordinanze dei magistrati sostituendole con un breve riassunto, un tempo, quand’era all’opposizione del governo Berlusconi, era un nemico accanito della stretta
sulle intercettazioni. "Il premier dovrebbe tener conto che l'80% delle intercettazioni in Italia viene disposto per reati di stampo mafioso", tuonava contro Berlusconi. E come lui, molti attuali ministri, che dimenticano quello che dicevano anni fa e che è sintetizzato nel manifesto che riproduciamo a lato. Ma adesso no. Poiché hanno forse interesse a bloccare indagini spinose, qualcuno dice come quella che coinvolge il padre del “comandotuttoio”, Renzi. Appunto, due pesi e due misure. Dimenticano quello che avevano scritto in quel manifesto contro Berlusconi, in cui è riportato l’articolo 21 della Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”. Non vale più adesso? Eccomè, che adesso non difendono più la libertà di informazione? E’ passata di moda? Non fa più comodo? E se a Roma usano i decreti, a Montenovo usano le delibere. Con una delibera hanno introdotto limitazioni alla libertà di informazione, imponendoci l’esorbitante tassa di ben 604,00 euro per poter parlare di libertà in piazza della Libertà e negandoci le relative autorizzazioni. Non altrettanto hanno fatto con altri loro accostanti. Appunto, due pesi e due misure. Ma allora vuol dire che si è prossimi alla tirannìa, quando si usano due pesi e due misure sulla libertà di informazione.
da montenovonostro |