Il rinvio del Senato sullo ius soli è "certamente un atto di paura grave. Abbiamo bisogno di non farci dominare dalla paura ma siamo anche aperti alla speranza perché il capogruppo del Partito Democratico ha detto che si sta cercando di costruire le condizioni affinché vi siano i voti in Parlamento". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il PD Graziano Delrio, in un'intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000. "Questa - ha aggiunto Delrio - è una legge di civiltà e diritti. Non dobbiamo farci dominare dalla paura. Non ci può venire nessun male nel riconoscere i diritti a questi ragazzi che sono di fatto già italiani, parlano il nostro dialetto, giocano con i nostri figli. Devono essere riconosciuti per quello che sono: persone. Uno sguardo diverso verso l'immigrazione significa anche riconoscere i loro diritti. Ultimamente - ha proseguito Delrio - è stato creato un clima molto grave, sono state utilizzate parole sbagliate, è stata sparsa benzina e appiccato il fuoco per poi dire 'vedete la foresta brucia'. Bisogna ritrovare moderazione nel linguaggio, ritornare a stare legati ai valori reali della persona e saper governare l'immigrazione perché non può essere governata dagli scafisti o dal caso, ma da flussi regolari che danno dignità e certezza di accoglienza". Questo è quanto riferisce la stampa italiana oggi. Cosa ne pensa “montenovonostro”? Pensa che si sta facendo molta confusione. Il cosiddetto “ius soli”, cioè il diritto di ritenersi cittadini del luogo dove si nasce, finora è stato illustrato come il riconoscimento per i bambini che nascono in Italia anche da genitori cittadini di altri Stati. Apprendiamo adesso, per come dice il ministro PD Delrio, che il Partito Democratico non ritiene tale diritto solo per chi nasce, d’ora in avanti, in Italia, bensì anche “per chi è già nato in Italia”, quindi con un meccanismo legislativo “retroattivo”. Ma questo non era mai stato spiegato. E poi tutti sanno che la nostra legislazione stabilisce un criterio rigido: le leggi valgono dal momento che diventano tali, non da prima, non retroattivamente. E allora perché questa novità, mai confessata prima? La risposta è sottintesa in quello che dice il ministro PD Delrio: “nessun male nel riconoscere i diritti a questi ragazzi che sono di fatto già italiani, parlano il nostro dialetto, giocano con i nostri figli”. Ma se parlano il nostro dialetto e giocano con i nostri figli, vuol dire che non si riferisce ai neonati prossimi venturi, ma a quelli che già ci sono e ci sono da anni, magari da molti anni, forse meglio se prossimi ai diciotto anni. Ma scusate, eh. Non c’è già una legge che stabilisce che i diciottenni possono chiedere e ottenere la cittadinanza se dimostrano di conoscere la lingua e la nostra cultura? Che bisogno ci sarebbe allora di anticipare di anni, di molti anni, la cittadinanza che tanto potrebbero ottenere ugualmente? Ah! Ecco, forse preparano una legge per abbassare l’età elettorale a 16 anni e allora tornerebbe comodo al PD raccattare un paio di generazioni di voti in più, vista l’aria che tira da quelle parti? Sta a vedere che questo è il vero motivo della legge sullo ius soli che preme così tanto al PD? Gonfiare la base elettorale per attutire la sonora sconfitta che si sta parando davanti, stando ai sondaggi elettorali? No, non ci siamo. Simili “furbate” non fanno parte di quel concetto di serietà, di probità, di onestà e di rigore che noi professiamo con i tre pilastri ideologici che abbiamo scritto nel nostro simbolo: Libertà, Autonomia, Giustizia. Noi siamo per mantenere la legge che c’è, senza scappatoie. D’altra parte ce lo dice la nostra storia municipale come si fa in questi casi. Ce lo dice il primo atto che ancora si conserva nell’archivio comunale montenovese: la lunghissima pergamena del processo del 1252 davanti al Giudice del Presidato della Marca, quando l’eroico sindaco Bruno ed altri 58 eroici montenovesi andarono a testimoniare la loro fede nella libertà e nel diritto (non c’è forse scritto proprio “fides” nello stemma municipale?) dopo aver sfidato lo scomunicato imperatore ghibellino Federico II e le sue truppe teutoniche e saracene che avevano invaso la Valle del Misa, per aver accolto a Montenovo una quarantina di famiglie di profughi barbaresi che fuggivano il “servaggio” feudale, E avevano, sì, accolto i nuovi immigrati concedendo loro la cittadinanza montenovese, ma l’avevano fatto solo dopo che quegli immigrati avevano giurato “castellania”, cioè giurato di rispettare le leggi statutarie montenovesi e si erano impegnati a pagare le tasse, né più né meno che tutti gli altri cittadini montenovesi. Avevano giurato in pubblico, nell'"arengo" che era il Parlamento del libero Comune di Montenovo, davanti ai consoli e massari montenovesi (gli amministratori comunali dell’epoca) alla presenza di testimoni, ma avevano “giurato”. E chi poteva “giurare” legittimamente, se non i maggiorenni in possesso di tutte le facoltà legali? Erano maggiorenni, altrimenti non avrebbero potuto giurare. E il giuramento è atto fondamentale, senza il quale non avrebbero potuto ottenere diritti. Solo dopo il giuramento sono diventati davvero “uomini liberi”, nostri compaesani, con tutti i nostri diritti, ma anche con tutti i nostri doveri. Ecco, l’esperienza del passato non può, né deve essere dispersa e misconosciuta oggi. E allora oggi facciamo come gli antichi, per amore della “fides” e della “libertas” scritta sugli scudi dei nostri antenati. Come nell’immagine della antica pergamena allegata per prima, in cui si vedono i cavalieri (scudocrociati) che, uscendo dalla porta del castello assediato dal nipote del Barbarossa e assaltando oltre il vallo fortificato gli assalitori ghibellini (con l’aquila imperiale di Federico II sugli scudi), li hanno messi in fuga. Come facemmo noi nel 1240 contro le truppe teutoniche e saracene dello scomunicato nipote del Barbarossa per riaffermare il nostro secolare diritto alla Libertà, all'Autonomia e alla Giustizia. Eravamo gente tosta, libera e forte a Montenovo, allora come adesso. Torniamo ad
esserlo di nuovo. Altro che “novità deformatiche” odierne.
da montenovonostro |