Genova: Non c’è più religione |
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Mercoledì 11 Ottobre 2017 16:01 |
Quando succedevano eventi imprevisti e contrari al senso comune delle cose, un tempo si diceva “Non c’è più religione”, a indicare l’aborrito rovesciamento di un ordine concettuale che si considerava immutabile. Le vicende di questi ultimi anni hanno talmente scardinato il senso comune di intendere i fatti quotidiani che, purtroppo, della religione sembra non interessare più a nessuno o quantomeno alla maggioranza dei cittadini. E’ ovvio che non è
così. Tanto è vero che anche noi, oggi, ripetiamo la stessa frase stereotipa: “Non c’è più religione”, almeno leggendo la stampa nazionale di oggi che riferisce: “Genova, la destra mantiene pubblici i trasporti che la sinistra voleva privatizzare” (http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/franco-manzitti-opinioni/genova-trasporti-pubblici-destra-2768620/). Ma come? Non era l’ideologia di sinistra che predicava a oltranza la “pubblicizzazione” dei servizi e addirittura anche dell’economia? E non era forse l’ideologia di destra che predicava a oltranza la “privatizzazione” dei servizi così come dell’economia? Non era forse una concezione socialista la prima e liberale la seconda? E come è successo allora che a Genova oggi il mondo è sottosopra? Ah, già! Da qualche anno a questa parte la politica è andata in soffitta, perché ai partiti ideologizzati si è sostituita la funzione primaria dei “manager” e domina ormai una concezione “deformatica” di ogni cosa, all’insegna del “cambiamento”. E cambia che ti cambia, siamo arrivati a questo: chi stava a destra si ritrova a sinistra e chi stava a sinistra si ritrova a destra. “Pare ormai una scuola di danza”, come giustamente afferma D’Alema. Ma che si debba ricorrere a D’Alema per trovare il bandolo della matassa pare anche a noi un po’ una forzatura. Che davvero, negli ultimi tempi, si sia perso il lume della ragione? O che davvero, come si diceva una volta, anche se non è vero, “non c’è più religione”.
da montenovonostro |