Ostra Vetere: Quarto mensilario (anniversario mensile) del giorno nero di soppressione definitiva dell’Ospedale |
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Giovedì 12 Ottobre 2017 17:18 |
Il 12 giugno di quest’anno, quattro mesi fa, è stata scritta la pagina di storia montenovese più triste di tutti i tempi. Paragonabile a quella del 7 gennaio 2013 di quattro anni fa con le dimissioni di 12 consiglieri comunali di destra e di sinistra che avevano tradito il mandato fiduciario ricevuto dal popolo di bene e fedelmente amministrare il paese e invece avevano inspiegabilmente abbandonato il paese e l’avevano scaraventato in mano a un commissario prefettizio venuto da fuori: tradimento più offensivo di ogni sano principio di quell'Autonomia che, per noi, è addirittura sacra. Quattro mesi fa si è ripetuto un nuovo tradimento, non meno odioso, al principio di Giustizia sociale, Giustizia che è parimenti sacra per noi, poichè ha toccato e distrutto una delle prime e più antiche istituzioni locali, quella sanitaria dell’Ospedale “Antonio Canova”, che stava qui da settecento anni ed è bastato un trentennio sinistro a sopprimerlo definitivamente. Sono bastati una trentina d’anni per non avere più niente, dal tutto che avevamo
prima, con un Comune che è stato ridotto adesso alla smunta e segaligna ombra di se stesso e si approssima ormai anche a vedersi sopprimere la stessa prima sua istituzione civile: l’autonomia municipale, il libero Comune che si è mantenuto per quasi un millennio. E invece che avere sindaci attenti ai bisogni della comunità, anche battagliando contro tutte le invasioni e gli invasori forestieri (come il libero e forte sindaco Bruno e i suoi 58 eroi medievali che si opposero alle milizie teutoniche e mussulmane dello scomunicato imperatore ghibellino Federico II fra il 1240 e il 1252) purtroppo abbiamo avuto invece sindaci di sinistra, proni e sottomessi agli “ordini” del Partito che molti ormai chiamano “Deformatico” e che ci ha e ci hanno privati di tutto. L’ultima ingloriosa pagina è sintetizzata nell’agghiacciante fotografia della firma della “capitolazione” che ha messo la pietra tombale su ogni possibilità di far risorgere l’Ospedale “Antonio Canova”. Agghiacciante nelle espressioni soddisfatte, quasi ghignanti, alle spalle dell’ultimo sindaco che purtroppo abbiamo visto firmare l’atto sottoposto. Cos’altro di peggio dovrà ancora venire prima che un moto di doverosa rivolta cacci per sempre la tenebrosa genìa di chi “sfascia” anziché costruire, come invece sempre hanno pazientemente e tenacemente costruito i nostri antenati amministratori per trenta secoli, meno di quelli dell’ultimo trentennio “sfascista”, salvi pochi anni di intermezzo? Ma c’è un solo modo per impedirlo: aiutando Montenovo a tornare quello che era prima dell’ultimo trentennio, aiutando “montenovonostro” a ricostruire e costruire di nuovo, pazientemente e tenacemente, per onorare doverosamente il voto generoso di tutti i nostri compaesani che vorranno aiutarci e aiutare il nostro paese nelle prossime elezioni amministrative anticipate del 2018, affinché non torni più un altro trentennio “sfascista”. Nell’attesa, celebriamo mestamente oggi il quarto “mensilario” (anniversario mensile) del giorno nero di soppressione definitiva dell’Ospedale.
da montenovonostro |