Ostra Vetere: Suvvìa! E’ un gioco! So’ ragazzi… |
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Martedì 17 Ottobre 2017 23:04 |
Ci scrive una nostra lettrice per commentare gli orridi fatti di cronaca nera di questi giorni e lo fa premettendo un titolo provocatorio e paradossale: “Suvvìa! E’ un gioco! So’ ragazzi…”. Ben sapendo che non è affatto un gioco e gli autori non sono nemmeno tanto ragazzi. Ci scrive allora così: “Si legge sulla stampa che quattro giovani(così si sembrerebbe per ora) ,di Torino ,a bordo di un' auto sportiva, una Porsche Cayenne, ed una utilitaria Toyota Yaris, che muniti di cerbottane ( forse da escludere pistole sparachiodi o ad aria
compressa ) si siano divertiti a lanciare, dalle auto in corsa, verso i passanti, aghi abbastanza lunghi ( si parla di almeno dieci centimetri )ed appuntiti uno dei quali avrebbe colpito un passante alla nuca. Il fatto, secondo quanto si desume dalla stampa, sarebbe avvenuto verso la fine di Settembre. A casa dei giovani sarebbero state trovate sagome di cartone sulle quali gli stessi si allenavano. I passanti colpiti sarebbero cinque. Il timore che gli aghi potessero essere infetti é stato scongiurato. Naturalmente, i giovani sono stati denunciati per lesioni colpose.Due di costoro , quelli "acciuffati" avrebbero 25 e 28 anni. Mica ragazzini ! La storia è stata definita una "bravata". Bravata? A quella età? A mio avviso è un comportamento irresponsabile e delinquenziale. Chi sono , in realtá,questi giovani che invece di impegnarsi a crescere si divertono a compiere simili azioni ?Ma, in quale società si vive? Una società balorda , rilevo, che ci toglie ogni tranquillita' e dove non ci sentiamo più protetti. Di fronte ai fattacci di questo genere, ci si chiede se la società non stia attraversando una fase di regressione in molti campi. Montenovonostro, potresti commentare? -------- https://www.google.it/amp/www.corriere.it/cronache/17_ottobre_04/torino-sparachiodi-passanti-feriti-cdcbe7d8-a8e6-11e7-8539-6c9b026c835a_amp.html. Una lettrice”. E certo che possiamo commentare. Altre volte abbiamo scritto che “Ai giovani, troppo spesso disattenti alla necessità di radicare la propria esistenza nel solco della nostra storia, della nostra cultura popolare, nella nostra area di giudizi, di valori, di fede e di saggezza che danno un senso alla vita e una crescita di umanità dobbiamo offrire un contributo allo sforzo di edificazione di una società diversa; società nella quale ci sia il posto per la libera espressione della nostra identità di soggetti popolari educanti, che trasmettono la propria storia e la propria cultura in opposizione non verbosa e ideologica, ma operante e costruttiva, al tentativo della progressiva distruzione della identità popolare cristiana nella logica radicale di un cosmopolitismo senz’anima che in realtà spoglia l’uomo del possesso della totalità della sua vita, anziché liberarlo”. Questo scrivevamo quasi quarant’anni fa, a premessa di un libro sulla vita esemplare e sulle opere virtuose del nostro compaesano onorevole Agostino Peverini. Sono parole che si attagliano anche alle vicende odierne. E’ vero. Anziché costruire una umanità migliore, la società contemporanea è dominata da una logica radicale di un cosmopolitismo senz’anima che in realtà spoglia l’uomo del possesso della totalità della sua vita, anziché liberarlo. Si liberano solo le pulsioni più basse e nefaste che spingono i giovani verso un nichilismo devastante e antisociale. Viene da domandarsi chi e che cosa ha diseducato i giovani in questi ultimi decenni fino ad abbrutirli alle cattive condotte che denuncia la nostra lettrice. Ma dove sono, oggi, le buone istituzioni educanti? Dove sono gli esempi di probità che ci dovremmo aspettare dalle istituzioni? La risposta a queste domande, che ci chiede la nostra lettrice, sarà il più pertinente commento alle delusioni della società contemporanea e di troppo cattivi esempio di gioventù bruciata. Altro che “Suvvìa! E’ un gioco! So’ ragazzi…”.
da montenovonostro |