Ci scrive una nostra lettrice: “Caro montenonovonostro, mi piace inviarti questa bella e toccante poesia pervenutami da un amico e che forse molti conosceranno. Personalmente , l'ho ritrovata sul sito ANAABRUZZI - ovvero l'Associazione Nazionale Alpini -Sez. Abruzzi. È la preghiera di un soldato , prima di andare a combattere una dura battaglia da cui non uscirà vivo . La premessa: "Questa preghiera è stata trovata nel taschino della giubba di Alexander- Zacepa, soldato russo
morto durante la seconda guerra mondiale, che l’aveva composta immediatamente prima della battaglia in cui avrebbe trovato la morte: apparve per la prima volta su una rivista clandestina del samisdat nell’ottobre del 1972 e giunse per queste vie in occidente". Il titolo : " SOLTANTO ORA".
«Ascolta o Dio! Non una volta nella mia vita ho parlato con te, ma oggi mi vien voglia di farti festa. Sai fin da piccolo mi hanno sempre detto che non esisti… io stupido ci ho creduto. Non ho mai contemplato le tue opere, ma questa notte ho guardato dal cratere di una granata al cielo di stelle sopra di me e affascinato da loro scintillare, ad un tratto ho capito come possa essere terribile l’inganno… Non so, o Dio, se mi darai la tua mano, ma io dico che Tu mi capirai… non è strano in mezzo a uno spaventoso inferno mi è apparsa la luce e io abbia scorto Te? Oltre a questo non ho nulla da dirti. Sono felice solo perché Ti ho conosciuto. A mezzanotte dobbiamo attaccare ma non ho paura, Tu guardi a noi. È il segnale? Me ne devo andare. Si stava bene con te. Voglio ancora dirti, e Tu lo sai, che la battaglia sarà dura: può darsi che questa notte stessa vengo a bussare da Te. E anche se finora non sono stato Tuo amico,quando verrò, mi permetterai di entrare? Ma che succede, piango? Mio Dio, Tu vedi quello che mi è capitato. Soltanto ora ho cominciato a vedere chiaro. Salve, mio Dio, vado… difficilmente tornerò. Che strano, ora la morte non mi fa paura».
I commenti sono superflui . Una lettrice".
Non dovremmo aggiungere niente perché, come scrive la nostra lettrice, i commenti sono superflui. Tuttavia qualcosa lo aggiungiamo ugualmente: si tratta di una pagina di storia toccante, di più di sett’antanni fa. Una pagina che tanti e troppi tentano di rimuovere dalla coscienza collettiva della nazione e delle nazioni. Ma vale la pena di riflettere sul significato sotteso: nessuno ardisca più far deflettere il cammino dell’umanità da un’unica, vera, autentica domanda: perché l’ideologia atea e nichilista, di destra e di sinistra, conduce sempre a tragedie collettive come l’orrore della guerra mondiale trascorsa sett’antanni fa e che si affaccia pericolosamente prossima con le minacce nucleari del pazzo dittatore comunista nordcoreano Kim? La risposta l’attendiamo dalle giovani generazioni che non sanno cosa sia la guerra.
da montenovonostro |