Ostra Vetere: Così che tutti possano leggere quanto è preciso davvero |
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Sabato 21 Ottobre 2017 19:32 |
Clamorosa protesta dei terremotati davanti a Montecitorio. Urlavano “Non ci rappresentate, stracciamo le tessere elettorali” per le prossime elezioni politiche di primavera. E hanno scaricato cariolate su cariolate di macerie che ancora intasano i Comuni colpiti da un sisma che non smette mai di fare paura. Come non comprenderli. Ce l’hanno con questa classe politica parolaia che nei giorni immediatamente successivi al terribile dramma che ha colpito più
di un anno fa il Centro Italia, anziché mettere subito in piedi gli strumenti della protezione civile, si sono dati un gran da fare (a parole) a promettere che avrebbero fatto tutto e subito, non come a L’Aquila ai tempi di Berlusconi e Bertolaso, ma subito e soprattutto meglio, ma molto meglio. E infatti, abbiamo visto come è andata a finire. Dovrebbero vergognarsi e andare a nascondersi, dopo la figura che hanno fatto insieme con l’ex commissario Vasco Errani, e invece ancora pontificano impuniti. Non sono state tolte le macerie, non sono iniziati i lavori di ricostruzione, addirittura non hanno ancora ultimato nemmeno le consegne delle casette e l’unica cosa che sono riusciti a fare (fatto emblematico e repellente di quanto valgono) sono riusciti anche a cacciare di casa una povera terremotata ultranovantenne, colpevole di essersi azzardata a farsi costruire una casetta in proprio, visto che il governo non solo non gliel’ha ancora data, ma addirittura l’ha fatta sfrattare e cacciare dentro un container in vista del più freddo inverno meteorologico che ci aspetta nei mesi prossimi. Cos’altro si può dire di questa classe politica sinistra e sfascista? Esattamente le stesse cose che si possono dire della sinistra che purtroppo amministra il nostro Comune, sorda e incapace di assolvere ai propri doveri. Nemmeno il piano per le emergenze sono capaci di pubblicare, mentre tutti i giorni giungono notizie di nuove scosse di terremoto. Per fortuna non abbiamo calcinacci da portare con le cariole davanti al Municipio e speriamo di non avercele mai. E se anche disgraziatamente ce le dovessimo avere, non ce la sentiamo di fare quell’affronto alle istituzioni. Non davanti al Municipio, né davanti a Montecitorio le porteremmo, ma verrebbe la voglia di scaricarli davanti casa dei sinistri responsabili di tanto sfascio. Lì si che sarebbe da portarle. E intanto portiamo davanti a loro, ri-pubblicandolo, quel piano per le emergenze che ridicolmente definivano “ben preciso”. Così che tutti possano leggere quanto è preciso davvero.
da montenovonostro |