Dalla Spagna: Difendiamo fermamente l’Autonomia, ma senza confonderla con secessione e indipendenza |
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Mercoledì 01 Novembre 2017 16:04 |
Volgerebbe al ridicolo l’incredibile “scissione” Catalana dopo il referendum farlocco dei giorni scorsi. Una regione spagnola, la più ricca e dotata, la Catalogna, avrebbe deciso di autodeterminarsi statualmente indipendente. Ma il referendum non ha visto nemmeno coinvolta la maggioranza degli elettori, ma solo una minoranza, che si è plebiscitariamente dichiarata d’accordo a staccarsi dalla madrepatria. Si può
valutare come si vuole, questo fatto grave e drammatico, se non fosse per gli aspetti tragicamente ridicoli che lo connotano. Tragicamente ridicoli. Con un atto unilaterale di forza, il governo regionale catalano forza la mano e lacera non solo la comunità nazionale, ma anche la sua stessa comunità regionale. Ora lo Stato Spagnolo reagisce come non può fare a meno di fare. Ha deposto il presidente catalano, Carles Puigdemont, accusando di ribellione, sedizione e uso improprio di fondi pubblici lui e tutto il governo regionale catalano. Tra le azioni intraprese in questi giorni dal governo spagnolo per riprendere il controllo della Catalogna, c'è stato anche l'oscuramento del sito dell'ex governo autonomo della regione. E così l’ex presidente catalano ha lanciato oggi il suo nuovo sito web, che lo ritrae come il “presidente in esilio” della Catalogna e in un messaggio su Twitter, ha invitato i suoi seguaci a collegarsi con il nuovo sito president.exili.eu, nel quale viene definito ancora come "presidente Puigdemont". Che però si è rifugiato all’estero, in Belgio, insieme ad alcuni ministri del suo ex governo. Appena in tempo, perché ieri la magistratura spagnola ha emesso per lui e i suoi ministri i mandati a comparire, il 2 e il 3 novembre, davanti al tribunale di Madrid. Pare ripetersi la vicenda di un altro esule italiano, che per non presentarsi davanti alla magistratura che voleva mandarlo a processo, ha preferito “coraggiosamente” scappare in Tunisia proclamandosi però “esule”, anziché “inquisito”. Non sappiamo se anche il catalano si sia portato appresso anche una fontana della sua città, come cimelio encomiastico, come fece il nostro. Nè sappiamo come finirà la vicenda catalana, ma temiamo che possa evolvere verso esiti tragicamente ridicoli. Proprio noi, che pure difendiamo convintamente l’Autonomia, ma senza confonderla con secessione e indipendenza.
da montenovonostro |